giuliano

martedì 9 luglio 2013

'NUMMUS NON PARIT NUMMOS' (18)















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'nummus non parit nummos' (17)

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Possediamo pochi documenti medievali che ci informano su concrete resti-
tuzioni di somme guadagnate con l'usura.
Gli storici che non credono troppo al potere di condizionamento della reli-
gione sugli uomini ritengono che il loro numero sia stato limitato. Io credo,
invece, almeno per il XIII secolo, che l'ascendente della Chiesa sulle cosci-
enze e il terrore delle fiamme infernali abbiano incoraggiato molte restitu-
zioni; non a caso autori ecclesiastici hanno scritto trattati intitolati 'De Re-
stitutionibus', per illustrarne le procedure.




Certo è che l'atto della restituzione era considerato uno dei più faticosi da
compiere. Ne è inattesa testimonianza una frase di Luigi IX il Santo ripor-
tata da Joinville:
'Il re diceva che era una pessima cosa appropriarsi dei beni altrui perché
restituirli era così arduo che la sola pronuncia della parola 'rendere' stroz-
zava la gola a causa delle 'r' che contiene, le quali rappresentano i rastrelli
del diavolo che sempre trascinano indietro coloro che hanno deciso di re-
stituire i beni altrui. E con astuzia il Maligno inganna ladri e usurai in mo-
do che essi si portano ciò che dovrebbero restituire'.




La Chiesa del secolo XIII non si accontenta di condannare l'usura all'Infer-
no, ma la espone alla riprovazione e al disprezzo degli uomini. Un cele-
bre predicatore del XIII secolo, Giacomo di Vitry, racconta quanto segue:
'Un predicatore voleva dimostrare a tutti che il mestiere di usuraio era tal-
mente odioso che nessuno osava confessare di praticarlo; così durante un
sermone disse: "io voglio darvi l'assoluzione secondo le vostre professioni:
si alzino i fabbri". E si alzarono. Dopo aver dato loro l'assoluzione, disse:
"Si alzino e pellicciai!". E si alzarono. E così proseguì i diversi artigiani, che
via via si alzavano. Infine gridò: "Si alzino gli usurai per ricevere l'assoluzio-
ne!". Gli usurai erano i più numerosi, ma si nascondevano per la vergogna.
Essi si ritirarono pieni di imbarazzo tra le risate e gli scherni'.




La Chiesa medievale ha classificato la società in tre categorie: uomini di
preghiera, guerrieri e lavoratori. Giacomo di Vitry, però, ne aggiunge una
quarta:
'Il Maligno ha inserito un quarto genere di uomini, gli usurai. Essi non par-
tecipano al lavoro degli altri e perciò non subiranno il castigo degli uomini,
ma quello dei diavoli. La quantità di denaro che hanno guadagnato con l'-
usura corrisponde alla quantità di legna inviata agli Inferi per bruciarli'.
(J. Le Goff, Lo sterco del diavolo)













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