giuliano

domenica 4 marzo 2018

...E CHE SANT'ANTONIO CI PROTEGGA PER OGNI SENTIERO E VIA DI COTAL CORROTTA ESISTENZA (medita & prega e che Dio t'assista...) (98)







































Precedenti capitoli:






Ognuno & Nessuno.... (97) &

Il Tempo fuori del Tempo (99)













…..Per non attenersi a ciò che del precedente figurativo è indispensabile alla comprensione dell’incisione realizzata da Bruegel, diremo che Bosch trasforma la figura dell’asceta in quella di moderno eroe spirituale, che vince con la saldezza della propria fede la tentazione abominevole della corruzione del mondo intero e della chiesa in particolare (allora! oggi forse qualcosa si sta rinnovando anche in campo teologico…).

Egli lo rappresenta circondato da una vera e propria insurrezione dell’antimondo contro l’uomo virtuoso, per lo più rigidamente fisso in attitudine di preghiera, mentre attorno a lui si dispiegano in turpe frotta i mostriciattoli osceni mandatigli contro dal maligno asservito al potere (e non solo della difficile materia sin qui trattata…) che insorge contro di lui…




La didascalia latina posta alla base dell’incisione dice:

“Molte sono le tribolazioni dei giusti; ma il Signore li libererà di tutte: Salmo 33”

Nell’angolo in basso a destra è rappresentato il santo inginocchiato…




Né la borsa di denaro lì accanto, né le mostruose e sconce scene quali apparizioni circostanti lo distolgono dalla fissa contemplazione di più elevata ispirazione e meditazione per l’Alba di un nuovo giorno ove tutti possono goderne i frutti maturi…

Una mano è fissata in un gesto di benedizione, l’altra appoggiata al bastone; a terra davanti a lui giace il teschio, il severo compagno dei contemplativi; nell’incavatura dell’albero sta raggomitolato il porco, animale emblematico del santo….




Tra le inquietanti apparizioni che circondano la figura, appare in alto, sulla biforcazione dell’albero, un balestriere, che tende l’arco mirando al petto dell’Eremita…

Fra le tentazioni che assalgono il santo, la figura della grande testa fluttuante occupa il cuore della composizione: si tratta di una delle più svelate satire della Chiesa (del potere di allora, ma non certo di oggi sostituita da ben diverso ‘uffizio’ in borsa quotato…) e della società degli uomini da questa corrotti che Bruegel abbia prodotto…




La testa con un occhio solo, malconcia, che sta affondando, ha un capo un pesce dalla cui bocca sporge un albero secco, cui è appesa una bandiera che porta una croce e il doppio sigillo delle chiavi d’accesso diretto alla porta del potere detto d’allora ma non di codesto tempo così e di nuovo dipinto o inciso…

Il Pesce che preso da solo sarebbe simbolo di penitenza, mostra nel suo interno uomini intenti al combattimento (per il ‘potere’ detto….) e alla sopraffazione vicendevole; attorno all’apertura, esseri infernali stanno appollaiati come uccelli da preda…




La testa governata da questa corrotta parvenza di virtù porta diversi contrassegni della cecità, nati dalla pittura morale di Bosch: un occhio semichiuso, l’altro rimpiazzato da una sgangherata finestrella a piccoli vetri, dalla quale sporge il caratteristico attributo infernale braciere (e del piacere) acceso infilzato sull’asta; infilati in una pinna del naso compaiono gli occhiali, simbolo spesso derisorio di vista acuta….

La grande testa sembra in procinto di affondare; un uomo, uscito dall’orecchio su una barca alla cui prua sta appeso il pesce della penitenza, grida ed urla spaventato. Un essere di apparenza diabolica, situato nella bocca, versa blandamente fuori bordo del liquido da una brocca; al posto della lingua, la scombinata testa ha un pennacchio di fumo...




Nel paesaggio subito a destra della straordinaria apparizione, sulla riva, una Chiesa in fiamme qual monito di ogni possibile invasione della ‘perenne’ corruzione… che incombe sull’uomo nella ‘perenne’ minaccia a cui ogni diversa ‘bona fede’ esposta… & soggetta…

Il fantastico assalto delle visioni, come di consueto, ha luogo sullo sfondo del paesaggio di casa: a sinistra, in secondo piano, è mostrato allo spettatore una deliziosa coppia paesana sotto un albero, immemore delle gravi minacce allla fede e all’equilibrio del mondo…




La vicenda classica di Sant’Antonio Eremita o Abate, fondatore del monachesimo cristiano e vissuto tra il Terzo e il Quarto Secolo, ci è da stimolo più di qual si voglia sermone stampato e ben scritto, da chi fino a pochi minuti fa ci perseguitava e additava accompagnato dal porco di ben altro desiderio ed auspicio, indicandoci come la ‘corruzione’ ritirata presso l’eremitica rinuncia la quale si badi bene, non vuol dire ‘paura’, ma concezione e vista di diversa ed altra Natura…

…Quindi per concludere l’Icona null’altro che Parola incisa non più entro la Grotta cui severa scelta, ma ‘pittogramma’ d’una nuova Evoluzione che l’acclamata Natura rivela e rileva in questa Alba cui ogni Uomo e Santo aspira…. Per una nuova vista e conquista…

(Vizi Virtù & Follia nell'Opera grafica di Bruegel.... 'il vecchio'...)




























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