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Lo show
raccontava atti di eroismo presi dalle cronache della frontiera e dalle pagine
di storia: in “THE DRAMA OF CIVILIZATION”, la vita selvaggia degli indiani
delle praterie e dei cow-boy prendeva vita.
“Gli
sguardi della folla si rivolsero con curiosità vivissima sulle pelli-rosse, le
quali fecero il loro ingresso galoppando vertiginosamente intorno alla pista,
ed emettendo grida altissime e disordinate, proprio come gli indiani che
aggrediscono il treno”.
“Dopo la
tintura, che costituisce la parte più lunga e meticolosa, altro non breve tempo
essi dedicano all’ornamento del capo, dei polsi, dei malleoli, ornamenti fatti
di lunghe penne e disposti nel modo che tutti i lettori hanno potuto vedere
nelle oleografie riproducenti l’arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo”.
Così il selvaggio “far-west” si presentò alle genti italiane. Qui dobbiamo fare ricorso alle cronache locali. A Padova il tendone smonta a Padova in piazza d’Armi. Arriva gente da tutto il Veneto, bambini in testa. Il cronista del ‘gazzettino’ scrive, ammirato dall’ordine che regna in quella folla circense dai colori della pelle diversi:
“Ogni forma
di rumore e chiasso è bandita, tutto ciò per noi veneti espansivi in ogni
nostra manifestazione costituisce un quadro sorprendente” e aggiunge “quando
scendono le pelli rosse di una compostezza quasi ieratica, avvolte in strani
ponci multicolori, e sudicette anzichenò, dai lunghi capelli untuosi
raggruppati in trecce sulla fronte sfuggente, l’effetto è disastroso”.
“Certe americanate non si possono dimenticare
così presto, quindicimila persone hanno assistito a una buffonata, a proposito
il pubblico non lo chiama più Buffalo ma bruffolo, si sono spese 5 o 8 lire per
vederlo…”.
Finito lo
spettacolo a Treviso, Buffalo Bill disse all’amante, che chiamava Missy:
“Domani ci
recheremo a Venezia e faremo un giro in barca”.
Il giorno dopo, Cody, Missy e cinque indiani, noleggiata una carrozza, si recarono a Venezia. All’imbarcadero (non dimentichiamo che eravamo nel 1906) Missy non volle salire in gondola, un indiano rimase con lei per proteggerla e aspettarono gli altri in osteria; Cody e i compagni invece non si meravigliarono dell’acqua, dei canali e dell’aspetto della barca: era una gondola.
Il
gondoliere li portò a San Marco dove finalmente gli americani ebbero un momento
di stupore e di meraviglia nel vedere la piazza e la basilica. Un cicerone
improvvisato raccontò agli stranieri delle bellezze artistiche e dei Dogi
(paragonati da Cody ai presidenti delle Repubblica Usa). Di seguito, col gondoliere
e col cicerone, tornarono a trovare Missy e l’altro indiano e tutti insieme
mangiarono frittura mista.
Ci fu un intermezzo spiacevole: mentre stavano per ripartire, un pellerossa abbracciò una donna. Buffalo Bill estrasse la Colt che portava e gli intimò di lasciarla. L’indiano così fece quindi si inginocchiò e chiese scusa a Buffalo Bill. Tornati gli animi in pace, Buffalo Bill, Missy e gli indiani (i primi in carrozza, gli altri a cavallo) tornarono a Treviso da ci ripartirono il giorno dopo per Trieste dove si concluse il tour italiano.
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