giuliano

lunedì 18 marzo 2013

L' ALTRO JOHN BROWN (37)











Precedenti capitoli:

Pionieri e nativi: l'altro John Brown (34)

Pionieri e nativi: l'altro John Brown (35)

Pionieri e nativi: l'altro John Brown (36)

Prosegue in:

Avi (38)









Il piano fu discusso e accettato; pareva la cosa migliore
da farsi, in quella situazione, ed era probabile che le Vec-
chie, ormai, stessero perdendo la speranza.
Brown si sentì sollevato, ed era assai riconoscente.
Se solo fosse riuscito a raggiungere la strada maestra, a-
vrebbe trovato una via...di fuga.....
...Poi la signora Taylor disse:
- "Il freddo della sera arriverà abbastanza in fretta, e quel
le povere vecchie creature sfinite avranno bisogno di qual-
cosa da mettersi addosso. Porta con te la coperta da viag-
gio, cara".
- "Va bene mamma".
Montò sul carretto e allungò la mano per prenderla.....




....La storia s'intorrompeva qui.
Il passaggero che l'aveva raccontata disse che, quando l'-
aveva letta venticinque anni prima, su un treno, era stato
interrotto a quel punto - il treno era precipitato da un pon-
te.
...Sulle prime pensammo di poter concludere il racconto
(come il precedente su questo stesso blog) con facilità,
e ci mettemmo al lavoro fiduciosi; ma in breve apparve
chiaro che non si trattava di un compito semplice, bensì
difficile e sconcertante.
Ciò dipendeva dall'indole di Brown - grande generosità
e gentilezza, complicate però da una timidezza e da una
diffidenza fuori dal comune, specialmente in presenza del-
le signore.




Vi era il suo amore per Mary, pieno di speranze ma an-
cora per nulla sicuro - una condizione per cui la relazio-
ne andava gestita con tatto estremo, senza commettere
errori o recare offesa.
E c'era la madre - titubante, indecisa - da convincersi
con destra e impeccabile diplomazia, ora o forse mai
più.
Inoltre, vi erano le Vecchie indifese che attendevano lag-
giù nella foresta - il loro destino e la felicità di Brown
sarebbero stati determinanti nei prossimi due secoli dal-
le scelte di Brown.
Mary stava per mettere le mani sulla coperta da viaggio;
Brown doveva decidere, non c'era tempo da perdere.
Naturalmente, la giuria non avrebbe accettato alcun fi-
nale che non fosse lieto; la chiusa doveva trovare Brown
in grande credito presso le signore, il suo comportamen-
to senza macchia, la sua modestia intatta, la sua inclina-
zione all'altruismo immutata, le Vecchie salvate grazie a
lui, loro benefattore, tutto il gruppo fiero di lui, felice
per lui, a riempirsi la bocca di lodi per lui....




Ci provammo, ma i nostri tentativi sprofondarono in per-
sistenti e irrisolvibili difficoltà.
Vedemmo che la timidezza di Brown gli avrebbe impedi-
to di cedere la coperta. Ciò avrebbe offeso Mary e sua
madre, e avrebbe sorpreso le altre signore, un po' perché
questa meschineria nei confronti delle povere Vecchie sa-
rebbe stata in contrasto con l'indole di Brown, un po' per-
ché egli era una Provvidenza speciale e non poteva certo
comportarsi così.
Se gli avessero chiesto di spiegare la sua condotta, la sua
timidezza gli avrebbe impedito di dire la verità, e la man-
canza di immaginazione e di pratica lo avrebbero reso in-
capace di escogitare una menzogna che reggesse.
Lavorammo allo spinoso problema sino alle tre del matti-
no (non trascurando neppure i dettagli della coperta di
cui la carretta era provvista...).
Nel frattempo, infatti, Mary...stava ancora tendendo la
mano verso la coperta da viaggio (del calesse...).
Gettammo la spugna, e decidemmo di lasciare che con-
tinuasse a tendere la mano o il dolce suo ......piedino.

(E' privilegio del lettore determinare da sé come la cosa
si sia intellingentemente risolta.....e dove l'intelligenza
 sembra ora più che mai albergare in felice riparo.....
Sicuri che questo sottile, arguto, felice umorismo di al-
tri tempi, non cada nelle strette e deleterie ed uguali
vicissitudini cui anche il nostro Brown ......ebbe a
patire.. - curatore del blog-) 
(M. Twain, Seguendo l'Equatore)















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