giuliano

mercoledì 19 dicembre 2018

L'IMPRONTA DEL DESERTO (30)











































Precedenti capitoli:

Un granello di senape (& uno di polvere) (29/1)

Prosegue in:

I nemici (31)













La condanna ‘materiale’ non ancora approdata ad una consona evoluzione della scienza-teologica portò i versi precedentemente detti all’inevitabile isolamento culturale all’interno, però, dell’ambito ove una determinata materia tratta.

Quindi possiamo prendere spunto da questi eventi storici sfociati in un conflitto ed esteso dibattito teologico sulla Natura di Dio dalla Chiesa (teologica-scienza) interpretata per rapportarli simmetricamente all’Universo del nostro Tempo…

E, come chi li aveva generati nei brevi Frammenti di una Poesia rimembrane di nuovo i Versi e con questi procedere nel difficile periglioso Sentiero degli odierni tempi dall’uomo maturati ed evoluti frutto del nuovo Intelletto.

Diventa bambino,
diventa sordo, diventa cieco!
La tua stessa sostanza
deve diventare nulla;
guida tutta la sostanza, tutto il nulla lontano da te!
Lascia spazio, lascia il tempo,
evita anche ogni rappresentazione fisica.
Vai senza un sentiero a
piedi stretto,
poi riuscirai a trovare il deserto.




Non è mio intento ripercorrere il difficile Passo e cammino del Teologo in odor di Eresia, visto che la stessa [Ortodossa/Eresia] presenta delle valide casualità circa futuri ‘ritrovamenti’ da parte di medesimi confratelli di ugual ordine. Potremmo definire ‘tracce inequivocabili’ di ‘anti-materia’ dedotta: particelle di un Cosmo primordiale ove riflettere e poter dedurre le condizioni di come il Cosmo o l’intero Universo evoluto  e successivamente (re)interpretato numerato.

Procediamo verso cotal Deserto che la materia ed i motivi di un Uomo promettono, come già detto, ‘dal e nel’ Freddo accresciuto specchio di codesto ed ogni Creato… nato, visto che gli atei - i veri atei - e non certo il Maestro… si apprestano a celebrarlo.

Poveri noi, costretti a guardare questo Cielo di stelle brillare nel firmamento come un falso dispiegamento di impropria materia luccicare l’innaturale venuta in un futuro Deserto progredita ove ogni Profeta costretto cagione del vero Universo inquisito motivo di una Storia falsata per sua limitata Genesi proiettata nella Natura.




Ed allora, ammiriamo codesto Deserto che avanza cantiamone le lodi fra insulti e calunnie per ogni Natura derisa calpestata e rinnegata. Evidenziamone i paradossi nell’impropria sua costruzione specchio di un futuro ad ognun promesso qual Paradiso dall’Oceano nato e da uno strano cielo riflesso…

Pur essendo entrato in vigore da poche ore il protocollo che ingiunge al rispetto della dovuta (diremmo noi Divina) Natura, i dati con annesse statistiche parlano chiaro: il futuro che avanza nella sostanziale condivisa pretesa della dovuta ‘materia’ sarà per ogni Stato ed annessa (presunta) democrazia il risultato di un lento inesorabile Deserto che cammina. Giacché gli obiettivi, e ciò è stato ampiamente detto e dedotto, poco cambieranno la ‘sintomatologia’ di un graduale peggioramento, potranno per lo più decelerare il passo di ogni futuro granello di polvere divenuta deserto che inesorabilmente avanza e reclama la pretesa di esser frutto di questa Terra.

A codesto frutto a codesto veleno rispondiamo nella dovuta maniera anche se la ‘Bolla’ (non ancor Fattura) o la nuova inquisizione elettronica & ‘meccanizzata’ annuncia proprio ed altrui (per l’interesse al pil convenuto) ortodosso principio globalizzato…

Universalmente congiunto ma disgiunto…




Il problema è che la tecnica ottenuta per ogni granello di polvere e non certo senape che avanza mette in pericolo l’essenza stessa dell’uomo, giacché tutto il vivente, tecnicamente organizzato, è, in realtà, esposto al rischio più grande, poiché non si tratta soltanto di pianificazione, allevamento e/o sfruttamento dei principi basilari su cui poggiano gli Elementi della Natura; ma, con ‘l’assalto ad esser rimessa alla produzione tecnica’ ogni sua Ragione ed Intelletto nell’intero processo di cui l’uomo stesso riflesso e specchio della Natura rischia di esaurirsi e procedere all’inverso di come l’Universo evoluto all’interno della propria ed altrui futura Spirale accresciuto; a prescindere se cotal Sogno frutto dal Non-Essere (presunto Vuoto dedotto) nato, o, al contrario, principio ed atto primo ed assoluto come un dovuto Big-Bang espanso nel motivo e riflesso di una Genesi studiata frutto di una relatività ristretta ed ugualmente nonché ortodossamente pregata.

Come detto codesta Duale premessa ci conduce a ritroso verso un deserto da cui la Ragione e con essa ogni Profeta (sia ateo che religioso) costretto ad un logorante ‘processo’ da cui il Golgota e di cui ogni Temp(i)o e materia incisa e crocefissa nel Teschio dell’incomprensione racchiusa nell’Essere (dal non-Essere) promettere la dovuta cicatrice alla schiena per ogni avversa preghiera.




Così in questo moderno Evo (e non più Medio almeno così scrivono e dicono) indichiamo uomo e materia dedotta da una chimica (e non solo cotal elevata scienza) frutto di una ricerca tecnico-scientifica in grado, con gli approfondimenti della stessa di ‘autoricreare’ l’uomo stesso (non più dall’uovo della Terra non cogitando circa la gallina - d’ogni gallina - afflitta e così allevata ed anche mi dicono bastonata) masturbato di per se stesso (quanto dall’allevatore), ed in grado, come dicevo, di auto replicare materiale umano e con questo artificioso falso artifizio, come spesso ammiriamo, impropri algoritmi regolatori e dispensatori di improprio verbo e parola e futura globale architettura proiettata su nuove prospettive piatte per loro (almeno così dicono) progredita natura.

Certo la prospettiva piatta in quanto irrimediabilmente persa in quel Punto di Fuga ove ognun costretto e dove la Terra deserta per ogni viandante quanto urbano (nonché futuro beduino) essere in lei evoluto e sempre connesso (condizione necessaria e sufficiente per la detta consistente-esistenza giacché ci viene più volte detto che la tecno-democrazia non ammette altra e diversa condizione postulata dalla ‘macchina’ auto creata e più volte masturbata e dedotta nonché calcolata, ed in cui, l’uomo alla propria ed altrui grotta non rimembrarne Verbo ma direttamente regredito all’icona primo atto assoluto assente al verso ed in cui digitare la propria globale condizione e connessione alla Parabola del Grande fratello; il qual mi dicono allietato di pansa ed in eccesso costante di material crescita espansa come ogni improprio Universo misura la propria ed altrui distanza accresciuta…




Ripetere la propria apprensione per codesto improprio modo di accrescimento il quale risolverà l’algoritmo detto verso il puro manifesto deserto è peccato assoluto, bestemmia suscettibile del ‘pronto intervento’ del preposto di turno; anche se come detto, l’attacco della Vita con i principi basilari che la distinguono e risaltano come atto unico di un Dio può estendersi nell’intera inconsapevolezza della soglia della gravità raggiunta (la Parabola invita all’acquisto di gettoni extra-soglia così di esser connessi al vasto mondo del Dio o Lucifero di codesto universale Universo pregato), rimanendo spettatori di fatti e misfatti abdicare non solo cenere e polvere al vento ma anche un certo brivido di orrore mista a disappunto quando si focalizza l’attenzione di come la tecno-democrazia ragguaglia l’universale propria oasi di calcolata incertezza mascherata per dovuta certezza di un benessere ad ognuno promesso e difeso tutelato anche nella manifestazione del ‘libero arbitrio’ dovutamente perseguitato e democraticamente censurato così come fu l’Evo che pensavamo, dico pensavamo, in qualcosa di evoluto.

Così mi par obbligo in questi Tempi di Spazio e Materia per ogni cielo e satellite ‘da cui ed in cui’ indistintamente ‘geolocalizzati’ al dovuto conto di un secolo accresciuto (giacché il conio quanto la dovuta scrittura nell’orbita della dovuta censura) soldo e araldo nell’interno nominato leghista, dovute simmetriche prospettive per ciò (con la premessa di un buffone assente alla capacità come retta comprensione di quanto cogitato espresso e partorito) che concerne un trascorso - o più recenti trascorsi - transitati ed ugualmente evaporati in cenere di un totalitarismo, cui ci dicono nella tecnica accresciuto e di cui la stessa promettere riscatto e diritto taciuto nel totalitarismo ugualmente rinnovato e sottratto nel Vuoto del tempo rimembrato… ed in cui di nuovo… nato….




…Ed in cui, come in ogni totalitarismo nazista o comunista agognato la stessa tecnica assumere direttamente il governo del mondo (adoperando altresì la risultante ottenuta assente e difettosa di Pensiero e Parola, giacché pur tante espresse assommate il computo di un più elevato algoritmo ‘dalla e nella’ materia dedotto, accompagnato sempre però da un sano deficiente da cui la promessa di una futura vittoria e disfatta motto ed araldo d’un antico simmetrico movimento ci riconduce al vasto passo da cui ed in cui l’oca e non solo la Storia…), camuffandosi sotto le mentite spoglie della democrazia liberale la quale altresì tratta e contesta nei termini impropri di una comunitaria appartenenza soldo pensiero e debito; scoprendo così in codesto Universo acclamato non sussistere infamia e deplorevole calunnia per chi ancora possiede ugual Ragione ad ogni confino perseguitata e fuggita, in quanto per chi avvezzo alla politica così come la Storia e la graduale impropria sua ed altrui ascesa nella manifestazione e pretesa di come medesimi profili toni e contorni assumere l’oblio di una velata e sperata duratura dittatura della tecnica contestata ma (dalla stessa) velatamente ordinata.

Mi unisco così al coro di chi braccato e perseguitato indicare il Benito e il Trans con lui reclamato non ancora amante congiunto e domiciliato alla loggia di una plateale Venezia (giacché uniti eppur divisi; giacché amanti nessun confino può la loro carnale unione neppure la morte come disse un più nobile Poeta!) ove il popolo assemblato - così chimicamente e/o artificiosamente coniugato - reclamare la calva nuova venuta (calvizia dal trans contestata nonché curata) ed il pretoriano con la dovuta Difesa sperare e motivare il Colpo per ogni Servizio graduato di questa affollata demenza riunita, promettendolo per ora solo a coloro - così come un Tempo -, non congiunti carnalmente alla biologica-chimica dottrina [segretamente] apostrofata.

Le camicie non più nere, la moda evoluta, bensì verdi, non certo quel Verde ove la Natura ogni Libera Natura cogitata padrona del proprio Pensiero figlio dell’Universo in grado di scorgere il male raggrumato in  libera discesa, o se preferite, qual indigeribile tecnica dirigibile d’un totalitario Unico Pensiero sponsorizzato, mascherare la lenta graduale inesorabile dovuta ascesa alla parete di una montagna ove solo Dio reclama i chiodi d’insani alpinisti forare piede mano e parola e come la tecnica promette condirlo con il dovuto ardito cimento divenuto il miglior cemento dalla Ditta liberalizzato ed ad ogni rifugio protetto, soprattutto quanto il profeta promette il dovuto Dono, o se preferite, Condono statisticamente evoluto dal 59 al 60 per cento per ogni digerita merdata sputata al vento…










        

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