giuliano

mercoledì 16 gennaio 2019

IL SOGNO DI SATURO (44)




















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Prosegue nell'...

Armatura aliena (o alienata..) (45)













…Qui ci limitiamo a prendere in esame solo la punta dell’iceberg, il momento della messa a morte del condannato e della organizzazione dell’esecuzione come pubblico spettacolo. Era qui che con la realtà della vendetta si confrontava l’invito al perdono della parola di Cristo che aveva garantito la remissione divina delle colpe a chi le rimetteva ai propri simili e aveva esteso il divieto biblico di uccidere a ogni forma di ostilità. La più popolare e diffusa preghiera del mondo cristiano, il ‘Pater noster’ ricordava a tutti i cristiani l’obbligo di perdonare se volevano essere perdonati. Quella breve frase: ‘Padre, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori’, ha inquietato o pacificato innumerevoli esseri nel corso della storia e ha messo in movimento grandi e complessi processi. Le interpretazioni del reale significato di queste parole hanno messo a prova non solo l’intelligenza delle persone ma la loro disponibilità ad instaurare rapporti fraterni con gli altri esseri umani in nome dell’appartenenza ad una famiglia di cui Dio è il padre… 

…La prospettiva messianica ed escatologica dell’annunziato, imminente ‘Regno di Dio’ fu quella stessa che sorresse le prime generazioni di cristiani. Una volta abbandonato il messianismo come attesa di rinnovamento generale e dell’avvento della giustizia divina, si aprì l’altra prospettiva non più collettiva ma individuale della sopravvivenza dell’Anima dopo la morte del corpo: una sopravvivenza su cui san Paolo dettò una pagina che doveva restare a lungo al centro delle speculazioni teologiche, quella della trasformazione del corpo incorruttibile dell’abitante del regno di Dio.




Se a questa vittoria della prospettiva mistica che spostava oltre la morte l’attesa della perfetta giustizia si aggiunge il percorso storico che fece della setta cristiana dominante dell’Impero romano, si ha un’idea della funzione che il cristianesimo si preparava a svolgere nel rapporto con lo Stato. Una funzione che trovò la sua espressione in una parola, quella che domina nelle ‘passioni dei martiri’: Anima!

È questa parola che indica su quale fondamento i cristiani rifiutavano il culto dell’imperatore e si preparavano ad affrontare ogni martirio compresa la pena capitale per nessuna colpa aver commesso… Si legga infatti la suggestiva immagine del ‘sogno di Saturo’ che fa parte della ‘Passio Perpetuae et Foelicitatis’ e si vedrà come i membri delle chiese cristiane pellegrine nell’Impero ostile immaginassero il viaggio dell’Anima…




Proseguendo cotal Sentiero tracciato dal valente Prosperi andiamo a convergere (o, al contrario, divergere) sui vari motivi storici poco noti ai non addetti ai lavori, motivi quantunque soggetti ad una loro interpretazione e quantunque interpretati alla soglia di un perimetro confluito e delimitato nel Potere stesso, e per non cadere così in nessuna ‘trappola culturale’ abdico ad una mia Visione sul destino dell’Anima l’inusuale Sentiero scelto giacché penso che cotale immateriale spirituale appartenenza riconducibile a Dio abbia una Genesi ben precisa soggetta e simmetrica alla lenta graduale evoluzione dell’Universo quindi affine alla prospettica appartenenza di un ciclo da cui visibile consistenza con la manifesta capacità di poter coniugarsi al corpo materiale ove questa ‘particella’ di indefinita ‘immateriale materia’ [o Spirito] capace di connettersi e partecipare alla vita esprimendo la propria Divina inalienabile infinita consistenza ad immagine di Dio…




…Del resto avendolo predicato dal mondo invisibile al visibile esplicitato da una Selva nato (ove medesime Anime comporre il bosco di simmetrica viva infinita natura narrare martirio colpa e perdono mancato) ed altresì coniugato in Rima sono costante oggetto dell’avversa materia contrastare ogni ortodossa o eretica prospettiva giacché chi anima presiede e celebra la stessa [materia detta] recita certamente una avversa dottrina al ‘teatro’ della vita… Così come risolto ed esplicitato l’Universo Creato ed ogni cosa visibile ed invisibile in loro nato ed evoluto soggetta e coniugata con la moneta della stessa (materia detta).

…Da cui come più volte detto il dono della Vista… nella cecità assoluta…

…E così invece della citazione del Versetto o della Bibbia medito e Viaggio nel vasto mondo dell’Arte ‘orbitando’ dal mondo ‘pittografico’ alla scrittura medesima Arte di invisibile Natura divenuta letteratura di chi fuggito come me dal proprio teatro della società di appartenenza per una Guerra non tanto incompresa ma folle nella propria ed altrui determinazione ritrae pose ritratti paradossi volti coscienze e misteri dalla ‘civile civiltà’ ispirati…




…Dacché ogni guerra che rimuove ed esclude Credo Ragione Coscienza ed Intelletto e coloro che meglio l’interpretano non coniugati alla Storia così come fu per il Cristianesimo primitivo… ritraendo Memoria…, e al profilo della civiltà abdicata ed esposta in ugual medesimo museo coniare - come già esplicitato - una grammatica sintassi della Vita…, talvolta o molto spesso, l’Opera così come la dottrina non del tutto gradita. 

...Cristianesimo dicevo il quale purtroppo vittima del potere in cui perse l’originale primitiva eretica originalità e spirituale ricchezza della nobile filosofia tramandata divenuta dottrina affine al potere detto, e ciò che avvenne purtroppo non nobilita e/o migliora la lunga Storia dell’uomo…

…Riconosco però una grande evoluta capacità  in seno alla Chiesa, quella capacità non tanto di farsi carico di una superata antiquata conversione quanto il saper manifestare e contrastare rivelando materiale paradossale aliena condizione dell’uomo caduto qual Adamo nel baratro di una realtà sociale non certo paradisiaca con la propria  involuta graduale inesorabile veloce trasformazione verso quell’ateismo privo di principi ed in cui l’unico motto & credo coniato sulla natura esclusiva del profitto, e quindi, ogni alternativa - ogni filosofica alternativa - si prospetta e rinnova qual minaccia antica…

…Ed in codesto mondo a ‘roverso’ la Gnosi ovvero il serpente del Sapere alieno e simmetrico alla caduta dell’uomo paradossalmente è risolto dal Credo…

…Infatti il paradiso vien promesso eletto creato costruito ed ad ognun indistintamente dato e distribuito se mai vien colta la mela di codesto immondo peccato e credo…

…Credo di aver svelato il quanto!

…Ed anche sfilato il guanto della sfida: Dio nel Sogno che fu di Saturo mi indica ed apostrofa in ugual medesima Visione…




Proseguo!

Purtroppo pochi hanno coscienza del grande repentino veloce cambiamento dell’ultimo trentennio e non solo nel campo di una determinata evoluzione industriale la quale premette una totale sudditanza soggetta al mercato accantonando e/o velatamente rimuovendo tutti i motivi dello Spirito i quali elevati per loro Natura ad una superiore pretesa divengono l’appetito di chi vorrebbe incarnarne diabolicamente l’Anima quanto lo Spirito detto...

Creando come detto l’Homo…

Più Sapiens e cosciente nell’inconsistente genesi in cui costretto barattata e predicata qual evoluto dominio… o progresso…  

Certo la ‘questio’ non di natura o divina statura sindacale in quanto non regna sindacato alcuno nel porto dell’esigenza dell’Anima quanto quello dello Spirito giacché in codesto nuovo creato successivo ad un certo ‘evo’ sembrano regnare ed imperare solo i bisogni corporali quindi materiali e questa materia vorrebbe asservire anche quella parte dell’Anima libera e quindi soggetta al vincolo del libero arbitrio convertito abdicato e costretto nella capacità di assecondare ogni suo bisogno riducendolo e rapportandolo alla materia di cotal genesi tratta.

…Tutto ciò ci stiamo accorgendo nella differenza posta comporta un moderno peccato divenuto successivo reato di chi difettando di materiale esigenza nell’urgenza dello Spirito così non convertito contravviene al libero mercato…

Così come rilevano e rivelano le profetiche nuove visioni da ogni Parabola dedotte delle sacre scritture ad ognuno distribuite ed in pixel apparire e poi scomparire se il canone della dovuta dottrina non correttamente corrisposto anche in comode rate mensili al Tempio d’ogni villaggio…

…Gli Eretici così come i profeti ambulanti saranno perseguitati… e l’Anima inscena una strana vendetta alla legge cui ognuno sottoposto e chi mai rubò per proprio conto mentre tutti gli altri per conto e in nome di Dio subiranno invisibile pena mai sia detta vendetta forse castigo nel folto dell’invisibile bosco dove scorgo un ramo contorto… 




Un vecchio di nome Daniel Baker, che viveva vicino a Lebanon, nell’Iowa, venne sospettato dai vicini di aver ucciso un venditore ambulante a cui aveva permesso di passare la notte in casa sua. Questo accadde nel 1853, quando il commercio ambulante nelle regioni occidentali era più comune di adesso, ed era una professione alquanto pericolosa. Il venditore ambulante attraversava tutto il paese con la sua merce, passando per ogni tipo di strada solitaria, ed era costretto a fare affidamento sull’ospitalità della gente di campagna. Questo lo costringeva a entrare in contatto con tipi strani, alcuni dei quali si guadagnavano da vivere con metodi poco leciti e consideravano l’omicidio un mezzo accettabile per raggiungere i loro scopi.

Di tanto in tanto capitava che un venditore ambulante con la merce quasi esaurita e il portafogli pieno (o vuoto non sempre talune spirituali mercanzie commerciabili…) venisse avvistato fino alla casa isolata di qualche losco figuro, dopodiché se ne perdevano le tracce. Le cose andarono così nel caso del vecchio Baker, come lo avevano sempre chiamato. (Negli insediamenti occidentali, questi epiteti venivano affibbiati solo agli anziani che non godevano dell’altrui stima: al generale discredito della riprovazione sociale si accompagnava l’onta della vecchiaia.)

Un venditore ambulante arrivò a casa sua per non uscirne mai più; questo era ciò che tutti sapevano.




Sette anni dopo, il reverendo Cummings, un pastore battista molto noto in quella parte del paese, una notte passò nei pressi della fattoria di Baker. Non era molto buio: al di sopra del leggero velo di foschia che avvolgeva la terra s’intravedeva uno spicchio di luna. Il reverendo Cummings, che era sempre di buon umore, stava fischiando un motivetto, che interrompeva di tanto in tanto per rivolgere una parola di bonario incoraggiamento al suo cavallo. Quando giunse in prossimità di un ponticello che attraversava un burrone asciutto, vide sopra di esso la sagoma di un uomo che spiccava nettamente contro lo sfondo grigio della foresta brumosa.

L’uomo aveva qualcosa legato sulla schiena e si reggeva su un pesante bastone; evidentemente era un venditore ambulante. Aveva un’aria assente, simile a quella di un sonnambulo.

Il reverendo Cummings fece arrestare il cavallo quando si trovò davanti all’uomo, lo salutò con gentilezza e lo invitò a sedersi sul suo carro;

‘Se vi state recando nella mia direzione’,

aggiunse.

L’uomo alzò la testa e lo guardò dritto in volto, ma non rispose né fece altri movimenti.

Il pastore, insistendo con le buone maniere, ripeté l’invito.

A quel punto, l’uomo allungò di lato la mano destra e puntò un dito verso il basso, restando sul margine estremo del ponte. Il reverendo Cummings guardò nel burrone al di sotto dell’uomo, ma non vide nulla di strano e rivolse di nuovo lo sguardo verso il suo interlocutore.

Era scomparso.




Nello stesso momento, il cavallo, che per tutto il tempo si era agitato in modo insolito, sbuffò terrorizzato e fuggì al galoppo. Prima di riuscire a riprendere il controllo dell’animale, il pastore si ritrovò in cima alla collina, a un centinaio di metri di distanza. Si voltò a guardare e vide di nuovo la sagoma, nello stesso posto e con lo stesso atteggiamento di quando l’aveva notata in precedenza. Allora, per la prima volta, avvertì una sensazione soprannaturale, e tornò a casa quanto più rapidamente gli permise il suo cavallo obbediente. Quando arrivò a casa, raccontò l’avventura alla sua famiglia e, alle prime ore del mattino seguente, tornò sul posto accompagnato da due vicini, John White Corwell e Abner Raiser.

Trovarono il corpo del vecchio Baker impiccato a un albero vicino al ponte, proprio sotto il punto in cui si era manifestata l’apparizione. Uno spesso strato di polvere, leggermente inumidito dalla foschia, rivestiva la pavimentazione del ponte, ma le uniche orme visibili erano quelle del cavallo del reverendo Cummings.

Tirando giù il corpo, gli uomini smossero il terreno sconnesso e friabile del pendio sottostante, riportando alla luce delle ossa umane, in parte già scoperte dall’azione dell’acqua e del ghiaccio. Vennero identificate come i resti del venditore ambulante di cui si erano perse le tracce. Alla doppia inchiesta la giuria stabilì che Daniel Baker si era suicidato a causa di una temporanea infermità mentale, e che Samuel Morritz era stato assassinato da una o più persone sconosciute alla giuria.

(Bierce)














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