giuliano

sabato 24 agosto 2013

FU' NOSTRA CULTURA (52)













Precedente capitolo:

Fu' nostra cultura (51)

Prosegue in:

L'economia corrotta (53)









.... Ma, oltre che un modello di poesia, Petrarca ne dettò uno di
vita.
Egli è un personaggio assolutamente nuovo: il grande 'umanista'
del Rinascimento.
Non è vero che fosse solo un cinico e frigido calcolatore, come
qualcuno lo ha descritto, intento solo al proprio tornaconto, al
successo e alla carriera, ebbe per il vero i suoi tormenti, le sue
angosce e malinconie...
La sua serenità era più nei suoi versi e nelle prose che nella sua
coscienza e nei suoi sentimenti o gli obblighi verso coloro che
se pur amava per quella gloria cui anelava, in realtà forse.......




Tuttavia, a differenza dell'uomo medievale, era interiormente li-
bero. Per lui il mondo non era affatto un 'sogno di Dio', ma una
cosa ben solida; se non si impegnò o meglio impegolò nelle tan-
te vicissitudini del mondo con tutti i suoi intrighi (pur essendo
stato un ottimo ambasciatore...) è perché, a differenza di Dan-
te, i suoi interessi furono solo di cultura....
E nella cultura egli vedeva un sacerdozio fine a se stesso, che
esentava da qualunque altro impegno.
Per un manoscritto raro egli avrebbe sacrificato non solo la po-
litica, ma perfino la sua amata.
Nel ' 42, quando era già un personaggio altolocato e alla moda,
si mise umilmente a studiare il greco col monaco calabrese Bar-
laam, cui per riconoscenza fece assegnare un Vescovato.




Non si consolò mai di non sapere quella lingua, e pagò di tasca
propria Leonzio Pilato per tenere dei corsi a Firenze in modo
che potesse imparare a tradurre in latino l'Iliade e l'Odisea.
Quest'uomo che non avrebbe rischiato una multa per un Papa
o per un Imperatore, si sarebbe giocato l'anima per un testo di
Omero.
Era vanitoso ma non meschino fino a tradurre una novella di
Boccaccio del suo 'Decamerone' in latino, affinché i letterati di
tutto il mondo potessero gustarla (purgata) della sua volgarità,
così disse....
Purtroppo fornì anche il modello di una cortigianeria (così sot-
tilmente simile al suo altolocato Decamerone tradotto....) de-
stinata a restare nel costume della 'intellighenzia' nazionale, an-
che quando questa ebbe perso ciò che lui possedeva per riscat-
tarla: IL TALENTO...
(I. Montanelli, Storia d'Italia)



 







 

Nessun commento:

Posta un commento