giuliano

martedì 24 settembre 2013

IL POETA GUERRIERO (68)








































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La fuga di Osvaldo (67)

Prosegue in:

Gente di passaggio (69)











Quando la guerra finisce (1417) Osvaldo torna all'altipiano di Siusi,
e trova che del suo castello, assaltato da Federico, non rimangono
che poche rovine.
Lo ricostruisce e cerca di riprendere con la moglie e un figlio il filo
della vita. Ha soltanto quarant'anni, ma le lunghe e dure vicende lo
hanno provato.
Vorrebbe un po' di pace, ma ora la sorte gli gioca un nuovo tiro.
Lo spirito della vendetta suggerisce a Sabina, bizzarro temperamen-
to di donna in eterna contrapposizione con se stessa, un tiro atroce;
un gruppo di sicari sorprende Osvaldo durante un viaggio in Val d'I-
sarco, ha ragione della sua scorta e cattura il poeta che viene tradot-
to in ceppi a Foresta.




Per molti mesi Osvaldo langue in cella, schernito dall'antica amante.
Poi per intervento dello stesso duca Federico, la prigionia ha fine e
Osvaldo può finalmente tornare alla libertà.
Gli ultimi anni non hanno molta storia.
Quando Osvaldo nel 1445 muore, tutti i personaggi che vivificarono la
 sua esistenza, sono morti da tempo: Federico da sei anni. Sigismon-
do e Sabina da poco meno.
Come poeta egli fu così giudicato:




"Esperto nella musica strumentale non meno che nell'arte del canto,
egli compone e intona delle strofe così manierate, così ricche e così
ampie, come solo pochi maestri (fra una guerra e l'altra) cantori san-
no fare...
Egli arriva così alla più sdolcinata verbosità del 'Minnesang' dal pari
che alle più sudice oscenità della poesia rustico-cortigiana ed osten-
ta pure all'occasione una qualche conoscenza di storia naturale e di
materia religiosa del 'Weistersang', ma nello stesso tempo intona an-
che semplici e forti arie popolaresche e riesce ad esprimere in varia
forma, la pazza baldoria come la seria pietà, la violenta gioia della
battaglia, come il lamento della disperazione, il nobile affetto del cu-
ore, come la leggera sensualità di un temperamento tanto patetico...
quanto rozzo.
Sovrattutto egli possiede una ricca e svariata esperienza personale
per conferire vita e colore alla sua poesia".





Un umile esempio della sua grandezza.....


                                         DO FRAIG AMORS.....


Dò fraig amors                                    Tu gentile amore (in provenzale)
adjuva me                                            aiutami (latino)
ma lot, min hors.                                  o mio destriero (ungherese e inglese)
Na moy sercce                                    il mio cuore per questo (slavo)
rennt mit Gedanken                              corre col pensiero (tedesco)
Fran pur a ty.                                       Solo a te donna (italiano e tedesco)
Eck lopp ick slapp                               Se corro, dormo (fiammingo)
vel quò vado                                        o dovunque vado (latino)
wasseg, mein Krapp                             invero la mia testa (slavo e tedesco)
ne dirs dobrò                                        non può star ferma (slavo)
luf/ sglaff                                               lo schiavo (italiano)
ee frank                                                un tempo libero (tedesco)
Merschy voys gry                                  ti grido 'grazie' (francese)













 

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