giuliano

lunedì 9 febbraio 2015

IL RUOLO DELL'INTELLETTUALE (2)


















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Il ruolo dell'intellettuale

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Le Verità potrebbero essere altre, come altri potrebbero essere gli Universi, come Infiniti furono i mondi di quel Giordano, Uno ne oscurò e tacitò per sempre la Memoria… 
Fedele a questo limite, estendo tal concetto anche all’Epistola stessa, ed ai suoi, se pur innumerevoli argomenti trattati, per proiettarla in un contesto più ampio che non ci deve ragione o torto uno sull’altro, non cerco questo limite, non siamo in opposte trincee come neppure su un terreno da gioco, siamo in realtà nella proiezione stratigrafica della Cultura (ortodossa e non, cristiana e laica) che ha generato successive ‘evoluzioni’, è degno di nota, a questo punto, studiare più attentamente dette Evoluzioni o In-voluzioni fra un ‘Magister’ ed un ‘Eretico’.  Questo rimane l’intento nella volontà taciuta: far affiorare, come detto, due sistemi sociali che pur vicini si contrappongono, pur vicini come dovrebbero essere, in realtà sono enormemente distanti tra loro.
Al manierismo accademico del Seicento o Settecento ho contrapposto l’Impressionismo dell’Ottocento e Novecento. Alle precise ed accurate definizioni e grafici, ho contrapposto un diverso Viaggio (Viaggio che ha una sua particolare Genesi…); ciò che nel frattempo ne è scaturito e scaturisce supera di molto le singole motivazioni di partenza, compresi i limiti discorsivi espressi entro la parentesi della scientificità storica per rapportarli in un contesto più ampio là dove hanno preso forma e consistenza dettati dalle false o vere ragioni del Tempo che li contiene ed enumera; di conseguenza l’humus che si genera nel contesto della immutata ‘volontà’ Creatrice: (anche se tante difficoltà incontra per la lotta e conservazione della vita) arrivare a quella Luce di Verità che taluni conservano e mantengono per diverso privilegio o potere.




Mi pare doveroso a questo punto una premessa di natura ‘evoluzionistica’ dal punto di vista storico, perché l’umile ‘autodidatta’ e ‘ricercatore’ (ed anche o troppo spesso perseguitato) si contrappone al Professore. Questa specificità, già rilevata, nei capitoli precedenti, in cui ho sentenziato delle conclusioni lapidarie per quanto stimolanti, rimangono immutate nel momento in cui, pur perseguendo ugual intenti (i tuoi ben retribuiti, i miei gratuiti) si delinea una frattura sociale e una enorme diversità di ruoli, in cui lo scrivente è attaccato nella sua volontà ‘riformatrice’ da quell’humus culturale che sembra difendere ruoli di casta ben definiti nell’ortodossa definizione dell’immutabilità del tempo; ed in cui i soggetti delegati a tal compito, immagino, abbiano oggettive difficoltà di comprensione del solo oggetto della ‘nostra’ disquisizione o anche un solo aspetto di essa (visto le parole che questo pubblico dire hanno motivato non in ambito puramente accademico), come potrebbe essere lo stress nel ruolo della società pre e post industriale.
I soggetti classificatori di meriti e giudizi delegati a ‘quarti’ (per statura e peso) da terzi,  imprecano ed urlano la loro indignazione più o meno come avviene allo Stadio. Asservono ruoli e meccanismi del tutto compatibili con quel Sistema cui lo Stress e l’Inquinamento sono mali di minore entità ed importanza, quindi non oggetto di concorde attenzione, ma di clamore al limite del codice civile per asservire meccanismi sociali già espressi nel mondo della letteratura con quel Dick a me tanto caro. 




Quindi avversi inconsapevoli e certamente non coscienti dell’oggetto del loro ‘libero arbitrio’ su cui riversano un odio confacente con quella società che li adopera motiva ed opprime, quella società che li narcotizza con l’oppio prima, poi con i più moderni derivati della espressione del nuovo millennio che avanza, riducendo un complesso dibattito, ad un messaggino, o peggio, ad un rito che privilegia l’apparire all’essere, la forma al contenuto, l’arroganza mediatica dei nuovi padroni del mondo: il futuro ‘1984’ di Orwelliana memoria, misto al fuoco amico così caro al forno elevato a 451° dove poter gettare in un nuovo fuoco purificatore tutto il sapere cartaceo come nei roghi di secolare memoria nazista o eretica che fu’. Avendo asservito quelle logiche che lo vogliono dipendente allo stress più opprimente per lo sviluppo dell’economia più corrotta; che lo vogliono asservito a quei farmaci che rendono le case farmaceutiche così importanti nel business globale dell’economia quanto la malattia che dovrebbero curare fonte e principio dei loro immensi guadagni; o le droghe così importanti nell’economia mondiale del narco- traffico, traffico di uomini e guerre, e  di conseguenze di armi nella globale espressione di quella economia che privilegia un mondo dove stress vuol dire business e chi si ferma a riflettere è perduto o peggio sconfitto.
A meno che, non si abbia a che fare in pieno Millennio con un Evo antico, in cui, come parlerò dopo, questi ‘simplices’ o ‘rudes’ non siano una minoranza, ma costituiscano una maggioranza inconsapevole dei propri diritti costantemente violati giornalmente per il cosiddetto ‘pubblico interesse’: cioè l’interesse di quei pochi espressione della ricchezza e del privilegio di casta, compresa la libera stampa asservita agli interessi del Regime che dispensa loro largo riconoscimento economico per la quadratura del conto cui la penna a sfera saprà rendere dovuta e ricamata parola al popolo servita - quarto e quinto potere di secolare memoria - a vantaggio di una società dove diritto vuol dire limite d’impresa economica, dove libera espressione vuol dire terrorismo, dove verità vuol dire bestemmia ereticale, e la più atroce bestemmia contro il diritto, verità inoppugnabile per la bugia mediatica asservita alle masse. Più grande è la bugia o la calunnia più docile ed asservito sarà il popolo al  dispensatore o dittatore di false verità.
Dunque dei moderni e privilegiati per quanto organizzati ‘illeterati’ ad uso e consumo della società del nuovo Evo Moderno, che mossi dai più bassi (ed incompresi) istinti per quelle finalità che convergono a quegli interessi in cui (una volta pagato il canone di connessione globale… ai moderni operatori della comunicazione di massa in questo inconscio collettivo giammai compreso) la mia quanto la tua Cultura non hanno nulla da dividere o disquisire. Tutti quegli istinti di Orwelliana memoria (di cui anche i grandi operatori del libero impero di ‘internet’ non sembrano immuni) miranti a quelle finalità contrarie al progresso Umano e Culturale unite da un aspetto evoluzionistico dalle dubbie finalità….  

(Giuliano Lazzari) 















                      

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