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Il ruolo dell'Intellettuale: il Divino Intelletto (10)
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Il ruolo dell'Intellettuale (12)
…. Valentino e la sua scuola rappresentano il culmine di ciò che
abbiamo chiamato in questo studio, in mancanza di un termine migliore, il tipo
siro-egiziano (con manifestazioni e reminiscenze orientali) di speculazione
gnostica. Il principio distintivo di codesto tipo è il tentativo di porre
l’origine delle tenebre e quindi della frattura dualistica dell’essere
all’interno della Divinità stessa, e quindi di sviluppare la tragedia Divina,
la necessità di salvezza che ne deriva, e la dinamica di questa stessa
salvezza, come una sequenza di eventi all’interno del Divino. Inteso in senso
radicale, questo principio fa sorgere il compito di derivare non soltanto fatti
spirituali quali la passione, l’ignoranza, la malvagità, ma la natura stessa
della ‘materia’, in contrasto con lo Spirito (e quindi con l’Intelletto da
questo motivato), da una sorgente spirituale primitiva: la sua esistenza stessa
va spiegata in termini di Storia Divina; e ciò significa in termini ‘mentali’,
e, in considerazione della natura del prodotto finale, più particolarmente in
termini di errore e fallimento Divino.
In tal modo, la ‘materia’ apparirebbe una funzione piuttosto che una
sostanza in se stessa, uno stato o ‘affezione’ dell’essere assoluto, e
l’espressione esterna solidificata di quello stato: la sua esteriorità stabile
in realtà non è altro che un prodotto residuo di un ‘movimento’ deteriorante di
‘introversione’, che rappresenta e stabilizza il livello più basso della
definizione dell’assoluto da se stesso. Ora, a parte l’interesse teoretico, il
significato religioso di tale compito speculativo sta nel fatto che, in questo
sistema ‘conoscenza’ e il suo opposto ‘ignoranza’ sono situati in una posizione
ontologica di prim’ordine: entrambi sono principi di esistenza totale e
oggettiva, non semplicemente di esperienza privata e soggettiva (ma sottolineiamo
in questo passo, che la civiltà si fonda sulla conoscenza - anche se asserve e
persegue il suo opposto, - la democrazia fonda i suoi principi sulla successiva
evoluzione di questo principio scritto nella ragione e l’Intelletto, il suo
opposto, una società asservita alla dittatura, consolida principi opposti,
motivandoli legittimandoli e giustificandoli
(principi di ‘materia’) nella sua spirale evolutiva, là dove il suo codice
genetico, come più volte espresso, nelle false motivazioni evolutive con tutti
i presunti traguardi raggiunti, rappresenta in realtà il suo opposto. Mi pare
valida rappresentazione teatrale nella ‘Grande Notizia’ di questi giorni,
l’inglese fondamentalista laureato in informatica ed asservito ad opposti
principi, il fondamento evolutivo del nuovo messaggio mediatico di conoscenza
trasmigra nel suo opposto che si evolve in un mostro dalle molte facce che
asserve motivi che non hanno nulla nell’Intelletto e nella Conoscenza, ma
progrediscono e regrediscono al puro Medioevo… La società evoluta si specchia e
guarda attraverso l’informatico che parla attraverso i suoi strumenti di un nuovo
ed imminente medioevo, adoperando tutti i mezzi di cui necessita per lo scopo
contrario alla ragione.).
L’ ‘ignoranza’, anziché essere, come è in genere nel pensiero gnostico,
un risultato dell’immersione Divina nel basso mondo, qui essa è piuttosto la
causa prima dell’esistenza stessa del basso mondo, il suo principio originante
come pure la sostanza permanente: per quanto numerosi possano essere gli stadi
intermedi attraverso cui la materia, questo stadio in apparenza ultimo, è
collegata con l’unica sorgente suprema, nella sua essenza non è altro che la
forma oscurata ed estraniata da sé di ciò con cui essa sembra essere in
opposizione – ‘proprio come ignoranza’, suo principio sottostante, ‘è la
materia oscurata del suo opposto, la conoscenza’.
Perché la conoscenza è la condizione originaria dell’Assoluto, il fatto
primordiale, e l’ignoranza non ne è soltanto l’assenza in un soggetto senza
connessione con la conoscenza (di cui estrapola poche e confuse frammentate ‘parole’
iscritte in quel PENITENZIAGITE, chiave di lettura della falsa pratica Eretica
evolutiva dei nostri giorni… di cui gli strumenti litici attestano una falsa
certificazione di conoscenza e probabile condizione economica nella breve
durata della loro sostanza), ma è una perturbazione che ha colpito una parte
dell’Assoluto, che proviene da motivi suoi propri e sfocia in una condizione
negativa ancora collegata a quella originaria di conoscenza in quanto
rappresenta la mancanza o pervertimento di essa….
… Ma se è questa la funzione ontologica dell’ ‘ignoranza’, allora anche
la ‘conoscenza’ assume uno stato ontologico che va molto oltre la semplice
importanza morale e psicologica che le viene attribuita; e la pretesa di
redenzione avanzata in virtù di essa in ogni religione gnostica, riceve qui un
fondamento metafisico nella dottrina dell’esistenza totale che la fa divenire,
in modo convincente, il solo e sufficiente veicolo di salvezza, e questa
salvezza stessa in ogni anima diviene un ‘evento cosmico’.
Questa è la grande ‘equazione pneumatica’ del pensiero valentiniano
(evoluzione del….): l’evento umano individuale della Conoscenza pneumatica è
l’universo equivalente dell’evento precosmico universale dell’ignoranza Divina,
e nel suo effetto redentivo è dello stesso ordine ontologico.
(E. Dodds, I greci e l'irrazionale; W. Shakespeare, Macbeth; H. Jonas, Lo Gnosticismo; G. Lazzari commenti in aperta e chiusa parentesi aggiuntivi al testo...)
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