giuliano

giovedì 8 ottobre 2015

RUDOLF OTTO (2)








































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...Soccorrerlo, gli bastava ampiamente badare a se stesso. Poiché l’aspetto della Balena Bianca era un tal rivoltarsi di terrore, e tanto rapidi, come pianeti, erano i cerchi sempre più stretti da essa prodotti, che pareva piombare dritta su di loro. E quantunque le altre lance, incolumi, fossero tutte vicine, non osavano spingersi dentro il vortice a colpire, per tema che quello potesse essere il segnale dell’istantanea distruzione dei naufraghi in pericolo, Achab e tutti gli altri; né d’altra parte, in quel caso, esse stesse avrebbero avuto speranza di scampare. Aguzzando la vista, quindi, rimasero sull’orlo esterno della zona terribile, il cui centro era ora divenuta la testa del vecchio…
Intanto, tutto ciò era stato seguito fin dall’inizio, sulle teste d’albero della nave che, bracciando i pennoni, era calata sul luogo della scena, ormai vicina che Achab, dall’acqua, le urlò: ‘Fate vela sulla....’. Ma in quel momento un… 
(Melville, Moby Dick) 




…E gli esseri di cui si tratta qui sembrano fantasmi prodotti da una fantasia elementare, morbosa, che soffra di una specie di mania di persecuzione…
E’ comprensibile che numerosi studiosi si siano seriamente immaginati che la religione abbia avuto inizio dal culto ‘demonico’ e che il diavolo sia in verità più antico di Dio… Il fatto che sia così difficile classificare le religioni in generi e specie e che chiunque vi si accinge dia conclusioni diverse deriva da questo rafforzarsi progressivo e graduale dei singoli aspetti e momenti del ‘numinoso’…




…La prua del Pequod fu puntata e rompendo il cerchio incantato, separò davvero la Balena Bianca dalla sua vittima. Mentre essa si allontanava cupamente, le lance volarono in soccorso. Tirato su Achab nella lancia di Stubb, con gli occhi accecati, iniettati di sangue, il bianco salmastro rappreso nelle rughe, la lunga tensione della sua forza fisica si spezzò, ed egli cedette disfatto all’accasciamento del corpo, giacendo per un po’ tutto pesto sul fondo della lancia di Stubb, come uno schiacciato sotto i piedi di mandrie di elefanti. Dal suo io più profondo uscivano lamenti senza nome, come suoni desolati da burroni. Ma questa intensità della sua prostrazione fisica non fece che abbreviargliela. Nello spazio di un istante, i grandi cuori talvolta concentrano in un’angoscia abissale la somma totale di quelle sofferenze superficiali più fortunatamente disperse sull’arco di tutta la vita a uomini più deboli.
E così simili cuori, quantunque assommino tanta sofferenza ogni volta, se gli Dèi lo decretano, accumulano nella loro vita un secolo intero di dolore, tutto fatto delle intensità di istanti, poiché proprio nel loro centro senza punto queste nobili nature contengono l’intera circonferenza delle anime inferiori.
‘Il rampone’, disse Achab alzandosi a mezzo, e appoggiandosi a fatica su un braccio piegato 'è salvo?'
‘ Sì signore, perché non è stato lanciato; eccolo’, disse Stubb mostrandolo.
‘Allungalo davanti a me: marinai perduti?’.
‘Uno, due, tre, quattro, cinque, c’erano cinque remi, signore, e qui ci sono cinque marinai’.
‘Bene. Aiutami, marinaio. Voglio mettermi in piedi. Così, così, la vedo! Laggiù! Laggiù! Va ancora a sottovento. Che getto scattante! Giù le mani da me! La linfa eterna scorre di nuovo nelle ossa di Achab! Mettete la vela, fuori i remi, il timone!’.
Accade spesso che quando una lancia viene sfondata, il suo equipaggio, raccolto da un’altra imbarcazione, aiuta il lavoro di questa seconda, e la caccia viene così continuata con quelli che sono chiamati remi a doppio banco. Ora fu così. Ma la forza accresciuta della lancia non uguagliò la forza accresciuta della balena, poiché pareva che essa avesse triplicata la forza di ogni sua pinna, nuotando a una velocità che chiaramente mostrava come la caccia, se proseguita in queste circostanze, si sarebbe prolungata indefinitivamente, se non disperatamente, e nessun equipaggio avrebbe potuto reggere per un periodo così lungo a uno sforzo ai remi tanto intenso e continuato, cosa appena tollerabile in qualche breve momento. La nave stessa, allora, come talvolta accade, offriva il mezzo mediato più favorevole per ricominciare la caccia. Di conseguenza, le lance ora le si fecero incontro e presto furono issate alle gru, essendo già state precedentemente assicurate dalla nave le due parti della lancia distrutta; poi, issando ogni cosa ai suoi lati, levando le vele e ampliandole di fianco con vele di caccia, come le ali doppiamente articolate dell’albatro, il Pequod si gettò a sottovento, nella scia di Moby Dick.
A intervalli ben noti, metodici, la sfiatata scintillante della balena fu regolarmente annunciata dalle teste d’albero guarnite di uomini, e quando riferivano che era appena sparita, Achab prendeva il tempo, poi, passeggiando sul ponte, con l’orologio della chiesuola in mano, non appena scoccava l’ultimo secondo dell’ora prevista, faceva udire la sua voce: ‘Di chi è, adesso, il doblone? La vedete?’, e se la risposta era: ‘No signore!’, immediatamente dava l’ordine di issarlo al suo posatoio. In questo modo il giorno trascorse, con Achab ora a riva e immobile, ora inquieto, misurando coi passi le tavole.
(Melville, Moby Dick)




…Poiché quel che deve essere qui classificato non è intimamente collegato come lo sono le differenti specie di un genere, ossia secondo il punto di vista che può offrire una unità ‘analitica’. Si tratta piuttosto di momenti parziali di una unità ‘sintetica’. Sarebbe come se un… ‘Grosso pesce (o una grande Balena Bianca…)’ cominciasse a farsi visibile solo in parte al di sopra della superficie dell’acqua, e si volesse subito cercare la curva della schiena, la punta della coda, e la testa grondante acqua, sulla base della ‘species’ e del ‘genus’, invece di mirare ad una reale comprensione dell’apparizione, che solo è possibile collocando le singole parti di un tutto al loro posto e nel ‘loro insieme’…



…“Il suo nemico lo avrà trasformato in un uomo crudele e capriccioso”.
Perderà il potere? 
“No, non perderà mai la chiarezza o il potere”.
Che cos'è che lo rende diverso da un uomo di sapere, allora?
“Un uomo sconfitto dal potere muore senza sapere come gestirlo ed esso diventa un peso nella sua vita. Un uomo del genere non ha il controllo di sé, e non sa come e quando usare il suo potere”.
La sconfitta per mano di uno di questi nemici è definitiva?
“Certo che lo è. Quando uno dei poteri sconfigge l’uomo, non c’è niente che egli   possa fare”.
Non è possibile, ad esempio, che l’uomo sconfitto dal potere possa capire il suo errore e rimediare?
“No. Se l’uomo cede, per lui è finita”.
E se viene temporaneamente accecato dal potere, ma poi lo rifiuta?
“Significa che la battaglia è ancora aperta, che sta ancora cercando di diventare un uomo di sapere…”.
(C. Castaneda, Gli insegnamenti di don Juan)




…Si deve  ammettere che agli inizi dello sviluppo ‘storico-religioso’stanno singolari fenomeni i quali riguardano assai poco la religione nel senso moderno della parola, ma che preludono a essa come un atrio, e da allora in poi non cessano di operare profondamente in essa….
Essi sono la credenza nei morti ed il loro culto, la credenza e il culto degli Spiriti, la magia, le saghe e i miti, la venerazione dei fenomeni naturali, terribili o mirabili, nocivi o vantaggiosi, la strana idea del… ‘potere’, il feticismo e il totemismo, il culto delle piante e degli animali, il demonismo e il polidemonismo. 
In tutti questi fatti, per quanto eterogenei fra loro e per quanto lontani dalla vera religione essi siano, si agita riconoscibile un comune momento, un ‘numinoso’ in virtù del quale possono esser considerati l’atrio della religione… Non ne sgorgano direttamente, ma forse tutti hanno avuto uno stadio preliminare in cui non furono che puri prodotti ‘naturali’ di una fantasia (se pur apparentemente) primitiva (oserei dire ‘evoluta’) dell’ingenuo tempo primordiale. Eppure essi andarono acquistando un involucro e un contenuto di un genere totalmente ‘particolare’, attraverso il quale costituiscono propriamente come un preambolo....














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