Precedenti capitoli:
Noi siamo i morti! (25)
Voi siete i morti! (26)
Prosegue in:
Geografia cosmologica (28)
…Cioè per proseguire
il composto e complesso Titolo che arricchisce nella difficile trama del Sapere
un argomento che per gli ortodossi addetti ai lavori, per intenderci, il verso
e senso, parrebbe una condizione da pazzi, giacché avvezzi a non considerare un
probabile ‘multiverso’ nella matafisica trasceso, figuriamoci smontare da una ‘macchina’
così ben organizzata per salire su una carrozza altrettanto ben pensata… Eppure
la macchina del Tempo come nel Post precedente, una probabile e conseguibile
traguardo dell’uomo, tralascio per ora come il Greene ne tratta ampliamente,
scadendo o elevandosi quantunque, e fors’anche, entrando a pieno titolo a ruolo
incompreso di ‘veggente’.
…Così come ben
vedete, se pur sembra regnare una strana confusione fra il precedentemente
detto e il presente riproposto, dirò ed offrirò a qualsiasi Winston che fugge
dal proprio Secolo 1984 un motivo in più del libro da lui letto…
…E che ognuno può
leggere… nel proprio Universo e ‘multiverso’ contemplato…
…E signori!
Voi che “lavorate”
ogni retto e metafisico ingegno come il Grande Fratello insegna - con i sensi e
le orecchie occultate da strane nacchere ed un filo collegate - intendete bene la soluzione finale la quale ben prevedete ed asservite quale Rogo per l’Universale
Sapere, giammai racchiuso nel piccolo guscio della materia ma fuoriuscito per
svelarne l’arcano mistero…
…Per tutti gli altri,
invece, esiste solo il grado posto alla
futura temperatura del 451 la quale
regnerà incontrata sopra ed entro questa Terra ove ogni dubbio e con lui il
vero senso, quantunque da medesimo Dio raccolto, tornare cenere per il solo
diletto della elettrica ed astuta formicuzza, la quale incontrai nella mia
ultima “Roussuniana passeggiata” quando d’improvviso vidi di fronte a me un
Universo invisibile per colui che corre di fretta con medesima scusa della
natura, pur da quella rubandone il vero ed arcano principio e mistero
ugualmente condiviso…
…Era, amici miei, un
piccolo verme attorcigliato all’invisibile suo filo il quale da un albero pendeva per qualche metro dal terreno, lo osservai così come dovrebbe uno scienziato,
poi ho proseguito il meditato cammino…
…Verso il traguardo alla
modesta carrozza con cui accompagnato et anco trasportato (il tele lo
abdichiamo a bel altre trame) e con la
quale combatto questo tempo a voi nemico, alle spalle fui colto da un urgenza
con il fiero aspetto mascherato da velocipedista, talché la fedele mia compagna
o se preferite fidata Natura, lanciarsi furibonda qual lupo inferocito verso il
drago intravisto e ben fiutato lungo… ugual
tragitto: sapete, lei è molto più vigile e attenta, io sicuramente
distratto spesso mirare Universi a molti sconosciuti…
…L’intrepido sportivo
impaurito e in qualtempo agguerrito mi rimprovera (pur non professando parola)
in nome della società da lui pedalata e così egregiamente rappresentata (quando
non mascherata) che questo Universo così corso di fretta in macchina o
simmetricamente alla catena pedalata, è a misura d’uomo e non certo per questi
strani ed indesiderati animali ricchi pasti per un mondo per sempre allo e
dallo stomaco digerito…
…Sicché, amici miei,
voi che traete intelligenza e diletto al crocevia della via per ingannare ogni
Sapere fingendovi sportivi impauriti d’un lupo imprecare chi contrario ad ogni
Poesia e con essa più elevata metafisica, ho ‘intuito’ il senso di quel verme
parlare e raccontare un breve tratto di Universo… Dirmi avvertirmi enunciarmi ed illuminarmi circa
inattese simmetrie regnare non viste…
…Anche il
velocipedista lungo l’invisibile suo filo attendere e divorare una strana
materia, lungo il fusto e la corteccia che da questa diviene foglia… Infatti
entrambe due fanno il loro pasto della foglia della vita e con essa un più
degno Universo da tutti indistintamente respirato… Ci sono angeli e demoni in
questo Universo, e con esso il male e il bene regnare nei principi Finiti ed Infiniti
della Terra è sì un argomento così vasto quello fra Finito ed Infinito dicevo…
che già qui io ho esaurito la breve premessa conclusione della passeggiata
inizio d’un più felice e consapevole cammino, per altri solo il termine del
Pensiero racchiuso tutto entro il bi-pensiero futuro destino…
…L’arguto ed
intrepido ma simmetrico risultato della natura concludono felicemente il
proprio percorso: un verme avvinghiato all’invisibile ed impercettibile suo
filo e l’altro, simmetricamente, avvinghiato alla’oscura parabola del breve e
comico suo agguato contrario ad ogni respiro divenuto Lupo inferocito…
…Giacché il fiero
pensiero avevano ben mirato quello che appunto nasce all’ombra d’ogni foglia
così mal masticata e divorata…
…Ma il Dio da me
pregato per l’intero cammino mi insegna ed avverte che pur la Natura dispensa
segreta Parola superiore ad ogni Pensiero…
Lo schema
swedenborghiano presuppone, come premessa generale, la riconsiderazione del
concetto cartesiano di estensione (meccanica:
infatti il filo del verme se mosso comporta un movimento a spirale sullo
stesso, come il filo del velocipedista comporta un ugual movimento meccanico a
spirale sullo stesso - in e in cui - si snoda, ne conseguono molte
considerazioni proprie non solo sulla Natura, ma anche sul concetto di bene e
male, comunque le finalità di entrambe i due ‘vermi’ rappresentati sembrano
intaccare l’elemento vegetale così fagocitato, solo nel fine possiamo
comprendere la dinamica del primo e conseguentemente del secondo da cui
derivato, premettendo che le spirali più che mutate dalla originaria
provenienza, non voglio dire spirali d’odio come l’amico Rousseau che mi
accompagna favella, ma comunque d’odio e non certo di sopravvivenza per
medesima favella da chi pur senza quella… mostra e insegna), che risulta
radicalmente modificato dalla nuova nozione dinamica di punto metafisico quale
principio della formazione delle strutture sia del mondo inorganico che di
quello organico, secondo un processo di sviluppo continuo al cui culmine si
pone l’Anima e il compimento del suo destino ultramondano (ho trascurato di annunciare nella breve premessa di questa discussa
passeggiata, che l’antiquaria ‘macchina’ ha fatto il suo prodigioso ingresso ed
io in senso inverso al loro natural cammino ho rappresentato la corrosa
carrozza la quale ha dato alito e vento ad un concerto di smorfie alle dame
quali foglie al vento protese in nome e per conto del progresso; certo, posso
ben dire che la mia carrozza antica non meno del loro muso al vento… anch’essa
dicevo, ha offerto un miserevole argomento per le antiquarie macchine in cerca
di futuro consenso: ossigeno per miglior polmoni per ogni foglia così sospesa
nelle proprie ed altrui emozioni….)…
Sulla natura di un
tale punto, intermedio tra Infinito e Finito (ecco ho quasi finito…) Swedenborg
si sofferma a lungo nella prima parte dei "Principia rerum naturalium”, in cui
prende corpo un complesso modello cosmologico variante a quello cartesiano… Ci
troviamo immersi così ad un impianto che indubbiamente tradisce parentele filosofiche
con la grande famiglia del platonismo e del neoplatonismo, e quando, per la
disgrazia e in nome della Foglia espressa sopraggiunge la morte sopraggiunge
indistintamente o fors’anche apparentemente la fine della dimensione corporea (scusate miei amici, se il mio Lupo
inferocito, però giacché voglio appagare l’infinito vostro appetito sappiate
per nostro comune diletto alla vostra vista e dopo il grande abbaiare anche lui
ha dato sfogo al material suo corpo… ottimo concime per il mugnaio non
molto lontano, fertile vita …la vostra -
scusate -solo….. correre e pedalare in
ugual via…), ma non certo la fine della vita: l’Anima infatti continua la
propria esistenza (nel tronco e ramo di questa vita…) in una realtà
sopramondana (tralasciamo per ora la mondanità
dell’antiquaria macchina nella strada di ritorno con la mia discussa carrozza…)
e spirituale che invera la precedente, dandole senso e valore. Essendo creata,
e quindi appartenendo al mondo dei… Finiti, l’Anima possiede una qualche forma
materiale incorruttibile e destinata a permanere oltre il decadimento (nella
pessima figura offerta della e nella scalcinata carrozza) dell’involucro
corporeo, che assicura la sua sopravvivenza oltre la morte e legittima la
continuità della vita nel mondo celeste, riflesso di quello naturale… Il mondo
spirituale perpetua tutti i caratteri di quello terrestre; l’uomo vi ritrova
una geografia familiare e conserva gli stessi affetti che nella nuova dimensione
può sperimentare in maniera del tutto diversa da come gli è stato possibile
durante la sua vita precedente, legata al corpo e ai sensi. Questa finestra
sull’aldilà apre a significati nella direzione di una nuova escatologia e si
appoggia idealmente, alla tradizione del ‘corpo spirituale’ (ebbene mi dice il Rousseau con cui
accompagnato essendo ben a conoscenza di taluni meccanismi in cui la nobiltà
così fiorita e anche dipinta, di non insistere troppo specie se di sabato su
cotal spirituali intenti, giacché nei salotto celebrati spesso codesto spirito
a grandi dosi diluito servito et anco pregato che quando uniti escono a regnare
il mondo intero, e, ad una breve passeggiata inchiodato, concimare e fondare
indistintamente nel secolo non ancor approdato al 1984 ove la macchina del
Tempo incontrata presenta medesimo viso così schifato…)…
Il Vostro Fedele
Ammirato
Estasiato
Onorato
&
Alquanto
sgrammaticato
nonché inarticolato
corrisposto…
corrispondere e
uguagliare ugual
smorfia
di schifo…
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