giuliano

giovedì 14 febbraio 2019

.... E CONIUGATO...



















Precedente antefatto....

Da un amor strano rilevato e rivelato...

Prosegue in un...

Dialogo ritrovato...













Se ora festeggiano e si illudono perché l’urna ha premiato il compromesso arguto, perché il vecchio bacco ha confuso un amplesso più sicuro, perché il nuovo dionisio non ha compiuto l’atto dovuto al buco convenuto, in verità colui che ascolta compiaciuto… il coito o lamento trattenuto e ottenuto non ha compreso gli istinti e neppur gli inganni di codesta falsa democrazia o al contrario amor taciuto o solo travestito ed assiso alla corte convenuta!

Le epiche gesta non meno delle macedoni imprese e quanto il di lui eretto vanno tacitate e trattenute nei confini degli imperi nati… per ogni futuro schiavo futuro orango o gorilla dell’amplesso già narrato e più volte censurato…

Il profeta e monarca Matteo dall’imperator nato saprà gustare e predicare medesimi frutti divenuti pretese in ugual siepe censurata ad ogni storico convenuto ma altrettanto taciuto dell’amor ottenuto et anco goduto… 


   

Io che dai Secoli provengo e per Secoli fuggito, Io che della Storia mi son vestito… per nessun palcoscenico recitato, e con gli inganni d’attori e strani commedianti accompagnati da pazzi ho sofferto e patito per ciò di cui la Storia compone e non recita, so bene che nulla di nuovo ha trionfato nell’antico palazzo nell’antica dimora del Sovrano nel pulpito del ciarlatano.

Nell’alcova d’un amor strano e coniugato!

Io che Beatrice ho sempre amato e di cui mi diletto per mano censurata da chi preferisce un diverso amplesso un diverso amore pugnato e giostrato posso dire in un Tempo rimato e non troppo lontano ma per sempre rinato in ciò che fu la mia povera patria ma ora solo un trans senza porto né poesia: sopporta il dolore del Primo non men del Secondo poi tanti altri mia diletta Natura arriveranno e dopo non avrai occhi per vedere né pecunia da difendere solo la pecora del nuovo sire divenuta pascolare docile alla stalla non più siepe né fratta né prato né radice docile sfamare e saziare l’ardire al roverso del peso coniato e pattuito d’un amore proibito eppur consumato non meno che concimato…




Al tempo scandito e (tele)comandato d’un giovane idiota futuro eunuco battere Tempo improprio d’una Natura giammai concepita né compresa… alla Vista impropria d’una impropria Parabola promessa…   

…E l’amante quanto l’amato goderne l’amor taciuto al Feudo conquistato qual boccacesco amplesso neppur ben rimato accompagnato dal trovator trovato di turno ed in sala ti aspetto qual nobile Camera violata e barattata per un buco o Torre conquistata al belato della pecora sacrificata nell’urlo o grido di piacere… per ciò che fu la promessa…

Non è dato da sapere quanto oro colò nell’orgasmo dell’eunuco di Stato taciuto ed impropriamente trattenuto… dall’Imperator goduto et anco accompagnato da fidi cavalieri al banchetto giostrato…




Quando dopo aver strillato dal pulpito la corruzione di intenti in quella Chiesa dall’AntiCristo costruita… siam dovuti fuggir via dalla falsa ricchezza… unica certezza e costume  ben nutrita e mostrata all’intera congrega che adesso come sempre bracca l’Eretico come ogni beatrice svelata anche lei denunziata e perseguitata  trattando il futuro rogo che cancelli la verità per sempre inquisita e imperi il regno dell’Ingiustizia… ben prostituita così come sempre Stato e Feudo nato!

Leggete l’antica Rima poco o nulla mutato!

Nella silenziosa frescura dell’Albero antico a te io dico e disdico l’invito alla Vista dell’eunuco tradito e montato davanti e de retro…: oggi chi ha perso in realtà ha più che vinto…, perché in codesto luogo donde ti scrivo… ha vinto sempre l’inganno e la paura del nuovo Eretico vestito perseguitato dall’antico dittatore che regna per ferma sua mano…, finché il popolo non l’appenderà come uno straccio usato ad un mio ramo…

Sempre codesta strana ruota da taluni nominata Storia attraversare la Stagione Infinita della Verità Antica…




...E sapessi quanti ne ho visti passare e sostare gnudi o nobilmente cinti dritti o roversi per codesto confuso sentiero urlare gridare e godere nell’opposto senso di passo d’un improprio piacere d’un innominato posseduto bianco immacolato scudiere accompagnato in ciò che la Natura serva e Genesi corrotta al servizio dell’altrui improprio diritto così conquistato oppur peggio reclamato; chi trionfante in abito da nuovo imperatore… giacché come detto proprio quello il desiderio cavalcato e montato o forse solo il buco sbagliato!

E quanti ancora ne ho visti e vedrò dall’alto di codesta Eresia a passo di processione pregare la Vergine Maria del Paradiso così saziato e conquistato e poi con sorriso compiaciuto dissetare  proibita avventura alla ninfa della vera e sana Natura appagare l’Anima quanto lo Spirito corrotto o forse solo ubriaco non men che oppiato seminare il represso sogno del mascherato villano…

Quanti ne ho visti e vedrò convinti del domani passare trionfare ed imperiare… ronfare con un sigaro e meditare un nuovo paradiso che dall’orto porta fino ad un largo spiazzo di cemento pregare San Vittore nel peccato consumato come un ano passato… nel sogno così coltivato…




Giacché proprio con quello e mai con la cinta del castigo si edifica ed impera il castello del nuovo ciarlatano, che nel nome del falso progresso vuol rimare l’antica poesia accompagnato dalla preziosa lira nella strofa di nero vestita…, che sia Nerone la sua rima qui non si dica… l’imperator così si picca!

Per cui.... noi perdenti… e voi perdenti… quantunque fedeli all’antica nobile Natura in realtà per chi conosce la vera Rima di codesta Vita…, abbiam vinto molto più di pria, più dotati di pria  facciamo della sconfitta la Poesia della nuova Via, certo non sono pani… certezze del domani.., certo non son denari sterco e letame, binari o cantieri…, compromessi… accompagnati da imbrogli caste e favori…: ma Sogni Migliori di chi fuggito dalla falsità della vita esiliato come e più di pria ha sperato e sognato, come quel fraticello Minorita morto nel voto antico… poi condotto al patibolo dell’ingordo falso Cristo…  così ci condurranno a miglior vita.

Chi ha la forza di un Sogno nuovo prosegua la sua Rima che la retta via giammai smarrita, io che da qui li scorgo e tanti ne vidi vedo e vedrò ancora nel falso sonno d’un Inverno sposato ad una eterna Primavera li raccomando al mio Dio... che li accompagni ed apra loro un felice e meritato sorriso…. per ogni foglia da cui linfa e vita, che Lui vi accompagni e perdoni lungo ugual cammino!












Nessun commento:

Posta un commento