Precedenti capitoli:
Dialogo con un Ronzino e un cavallo stracco... (2)
Prosegue in:
Indietro a tutta forza! (4)
...Con brevi riflessioni (5)
L’odierna
Grande Notizia dispensa urgenza e costruttivo dovuto Regolamento circa non solo
lo Straniero, ma anche per ciò che giornalmente viene dispensato e in video-citofono
alla Finestra esposto…
Non fosse
in questo diverbio alla Taverna ove indistintamente ognun cerca il giusto Dionisio
divenuto Parola nella ‘corsa’ quanto nella ‘sosta’ in nome e per conto della
Vita trasmutata in alchemico
corto-circuito di una progressiva Memoria Liquida persa e disgiunta dal
vero Creatore…
Cioè
cerco di tradurre l’amletico conflitto o tragicomica opera al medesimo teatro e taverna divenuta dimenticando sempre
più spesso ove Ragione ed Intelletto e il dovuto componimento risiedono e compiono secolare ‘sceneggiatura’ al palcoscenico della Vita.
Sicché in
motivo nella falsa Ragione rappresentata eleviamo impropriamente a nuovo mito
ciò che a qualcuno, ‘controllore non controllato’, par comodo per suo ‘triplice’
diletto e non solo universale intrattenimento, argomento ampiamente espresso da
quando l’Eretico Viaggio e lo Spirito Santo discusso ma non certo negato...
Solo
trasmutato e di nuovo restituito…
Così la
nuova Gnosi figlia di nessun Dio con la pretesa di poter coltivare la globale
Libera Espressione e con essa il Libero Arbitrio ben conteso divenendo ugual
Dio, non fosse che proprio lo spirito della Tri-plan predicato promosso ed altresì capillarmente ben controllato evocare ed incoraggiare cotal ‘divina materia’.
Dai Tempi
di Bosco agli odierni Europei che in similare Selva rimembrano medesimo passo…
Per
taluni e molti i quali con la nuova tecnologica evoluzione accrescono in
materia smisurata il divario e misura fra ciò che era e divenuto e non solo in
ragione della pecunia così allevata e contata nello spropositato profitto
ottenuto, non contemplando però, il dovuto conto del danno sociale che tutto
ciò comporta. Ed altresì dimenticando sempre più spesso donde questo nuovo Dio
del progresso trae nutrimento per il proprio ed altrui sostentamento e dovuto
intendimento.
Non mi
dilungo su statistiche nuovi eventi sempre più violenti - e neppure se per
questo - quelli secolari o improvvisi ‘derivati’ dalla Natura già più volte
espressi, giacché ogni Elemento fondamento del ‘silicio’ da cui propria o
impropria visione di ugual Vita molto spesso reagisce contro l’insano
Progresso, anche se poi la tecnologia cosiddetta pulita abdicata ad una
indebita socialità non compatibile alla Natura da cui anche l’uomo reagisce in
termini d’una impropria Evoluzione non simmetrica con i propri ed altrui Geni
così come l’intelligenza (artificiale) innestata ma avversa agli stessi da cui
la prima Natura irrimediabilmente persa come il Senso dell’intera Via
percorsa...
..Da cui
gli stessi (Geni…) ci indicavano un diverso Dio una diversa pretesa un diverso
intendimento…
Sorge
quindi quella ‘scissione bipolare’ rilevata e rivelata fra il Primo Creato e il
dovuto Creatore troppo spesso dimenticato oppure frainteso e sostituito con il
nuovo Mito accresciuto nel pantheon di simmetrici dèi pregati e pagati,
corporazioni di vasto globale potere economico crescere e prosperare per ogni
Formica ben collegata alla ‘celebro-graticola-universale’ qual nuova genetica
innestata.
Sì
proprio graticola universale giacché la Natura promette un nuovo corso in cui
il diritto d’autore il dovuto diritto d’autore non riconosciuto chiama in causa
il Primo Motore di ricerca ben taciuto nell’odierna offesa subita e arrecata.
Bello
anzi direi sublime il nuovo citofono distribuito prima d’esser esposto alla
cattedrale e mecca del progresso, ma
ancor più bella e compiuta la digitale espressione in cui ognuno
indistintamente - pagando il canone dovuto alla Parabola del Progresso - può
divenire Dio assiso dentro ad un cesso!
…Scusate
la volgare espressione!
Non vuol
essere un’offesa gratuita ma quando vediamo piani regolatori e architetture di
questa città prosperosa nella vetta del ‘pil’ della nuova economia e traguardo
della corsa, ed i ponti crollare non meno delle montagne ci viene da
rimpiangere quel Dio pregato per l’intero Evo antico…
…Quello
che io prego all’alba d’ogni mattino con la speranza di non vedere o sentire
questi nuovi frutti della terra accresciuta, questi diavoli a cui nella Libera
Espressione (ri)venduta e manipolata confondere e barattare il vero e
sano Libero Arbitrio e intendimento per come dovrebbe essere la Vita contraria
(almeno così dicono e predicano) al Grande Fratello e divenire i coltivati Oswald
d’altrui giardino e collina; infatti, se pur contestato promuovono e dettano l’oscura
sua ed invisibile logica non meno dell’economica ascesa, giacché non avendo ben
chiari i termini del dovuto ‘diritto’ conteso si scade nel fertile terreno
della taverna…
Il
problema parrebbe quello dell’editoria al Quarto e Quinto Potere accresciuta e
se pur ferita connessa e dismessa, se non fosse che per diritto di cronaca
dimentichiamo lo strano ‘amplesso’ da cui ogni Notizia deriva a da cui dipende
per milioni di Formiche connesse fedeli docili credenti di una chiesa cui di naturale
poco è rimasto ancora nell’imprevisto spacciato da una previsione ben calcolata
donde il dovuto Quarto e Quinto dettare l’invisibile economica pretesa e nuova
ascesa nel potere così ben consolidato allevato e coltivato.
Dimentichiamo
sempre più di frequente qual Dio pregare e qual connessione implica una più
vasta scelta e con essa la dovuta Vista in cui ogni creatura e con essa ogni
Elemento sempre più alla mercé dell’uomo per una Genesi accresciuta solo di
statura ma non certo nel Dio della vera Prima Natura.
Così il
passo dell’oca rimane il medesimo e l’oca dimenticata allo stagno senza più il
nido ove riparare rotta e pensiero giacché il Dio - suo quanto il mio -
dispiega volo e pensiero in medesimo intento e l’uomo cacciatore armato col suo
bel fucile o cellulare dell’ultima generazione rinnegare
ogni Suo Pensiero.
Osservate
quella nebbia lenta alzarsi ogni mattina e dominare l’intera prospettiva, ciò
che una volta era una vallata con la sua montagna da dove nasceva un fiume in nome del sangue
sofferto da cui la Vita, perdere vigore e la pressione arteriosa quando il
respiro manca e il cuore s’affatica divenire impeto ed ira poi improvvisa paralisi
e malattia.
Guardate
quei polmoni così cementati in nome della conquista divenire rami o scheletri
non concedendo più Respiro ove ad ogni Stagione riconosciamo l’Eterna venuta in
nome e per conto di Dio.
Osservate
il nuovo corso del Tempo e la distanza che ci divide pur in nome del progresso,
non regna infatti più Tempo nella misura di ciò che precisamente misurato dal
micro al macro d’ogni nuovo intelletto, e questo fuggir via per ogni fessura e
via là ove la ‘meccanica’ della nuova venuta non sa’ ancor decifrare e
comprendere se moriremo nei nuovi stenti e patimenti del gelo o bruciati al
rogo d’un peccato troppo antico per immaginarci - o fors’anche - per immaginare
solo la grandezza di Dio…
Osservate
quella Relatività così stretta per essere appena compresa dal genio che così ha
pensato Dio, non comprendendo però la relativa ristrettezza donde la ‘materia’
ove ogni uomo nato misura il Tempo d’un diverso Dio…
Pur nella
materia la prima materia pregata statura di un suo indecifrato impercettibile
Pensiero creare la dovuta statura dell’uomo il quale però nella Parola quanto
nell’evoluto Pensiero difettare della relativa comprensione di come l’intero
motore compie l’algoritmo della propria ricerca…
È facile
per te uomo che ti pensi ad immagine di Dio dimenticare donde è cresciuto donde
maturata la Genesi interpretata derivata da una profetica promessa donde la
ricchezza, non avendo in vero ben compreso come la semplicità del suo Pensiero
vola e cammina pur senza pretesa di parola; come ogni invisibile Simmetria ed
incompresa connessione governare l’invisibile Primo Pensiero.
È facile
– dicevo - rincorrere e rovinare ogni Suo paradiso ove inchiodare la Parabola
del nuovo Dio senza in verità e per il vero aver compreso la globale
connessione dell’Infinito Universo…
Allora
per concludere questa breve preghiera nella nuova disputa pensiamo ai diritti
di quel Dio a cui ognuno in nome e per conto della materia dimentica capacità e Genio giacché autore dell’intera
propria…. o impropria opera…divenuta…
(L'Autor Taciuto!)
Nessun commento:
Posta un commento