giuliano

lunedì 25 aprile 2022

LA FORZA DI UN FIORE

 









[il capitolo completo]


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& un Dialogo 


fra una bicicletta e un carrarmato 


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La pianta della saggezza 






 

 

La forza di un Fiore non risiede solo nella sua improvvisa e inaspettata bellezza, che colma e ispira lo Spirito dopo un lungo Inverno, ma nella saggia comprensione e intuizione dell’Universo creato e all’improvviso scorto in un campo fiorito nutrire l’Anima gravitata alla luce della sua bellezza.

 

Passeggia, se e quando puoi, in un campo fiorito, contemplane la bellezza appena sbocciata da un raggio di Sole nata, mutare il gelo in un nuovo Universo. L’incanto inonda la Terra dalla scomposta nebbia del Primo Mattino, è Dio che crea l’Universo della Vita da una fredda simmetria, ed ogni Fiore una galassia una spirale, una stella, una scomposta nebulosa gravita in un composto disegno attraverso la forza d’ogni singolo petalo e segreto profumo.

 

Osserva l’Universo, se puoi, con il telescopio del tuo grande occhio, che tutto vede e prevede ma nulla del nulla apparente comprende. Annulla il tuo istinto, tacita l’occhio, e inizia a scorgere ciò che mai ha compreso e visto.




Osserva l’Universo, se puoi, e scopri la micro bellezza dell’Infinito Suo disegno dipingere l’occhio smarrito e perso per questa Terra appena nata dalla folgore d’un diverso Dio.

 

Così pensavo e penso ancora, hora che sono sceso da quella croce, da quel cimitero su una collina a forma di Teschio.

 

La folgore s’ode da lontano, ma seppur forte e incomprensibile il suo rumore, la potenza che la genera, debole come il cratere dell’anima persa precipitata anche lei nell’abisso di questa terra. Lo alimenta, e il fuoco scomposto della creazione nulla ha creato o potuto dal comune Elemento generato. Anch’esso evoluto da ugual medesimo Universo senza alcun Dio né il Suo Infinito Principio.

 

Guarda la forza di questo Fiore ove fino a ieri dimorava simmetrico gelo dell’Infinito, dal calore di ugual fuoco d’un Pensiero è nato l’intero Universo fiorito.




Perditi nella sua grande scomposta e ricomposta infinita bellezza, per ogni Fiore regna e dimora l’Universo incompreso della Vita. Gravita e precipita quando odi l’eco di quella pazzia ingombrare il difficile cammino così come fece Dio, scoprirai un dèmone antico per essere narrato avverso all’immacolata bellezza che si cela nella forza di un Fiore pensiero dell’intero Creato attraversato all’Alba della stessa mattina.

 

Viaggia, se e quando puoi, in questo petalo di colori, ricorderai l’Universo donde proviene il Suo disegno ben inciso su ogni moneta coniata nel beneficio della Vita, una Spirale che cresce come il Suo incompreso Pensiero uguale e simmetrico dimorare in Cielo sino ad una conchiglia. Un fossile antico poggiato su un altare per pregarne la forma.




Si odono non lontano fragili rumori provenire dal fuoco d’un invisibile abisso, anche quel dèmone scava la sua moneta a forma di teschio, non dimora né forza né destino in quel grande disegno, solo fragile precoce materia senza pensiero e idea straripare scomposta lava come un fiume di fuoco, bocca di un dèmone senza terra e monte a ricordarne la memoria per ugual creazione passo d’una croce che alta troneggia in Cima al teschio.

 

Non si vede e distingue né Terra né Stagione in questo Abisso, solo il fuoco avverso d’un diverso dio.

 

Corri nel campo fiorito l’Universo attende la nostra umile preghiera, e se un dèmone antico come il Diavolo ne uccide e offende l’idea Infinita, stringi fra le mani il suo Universo in segno di forza. Se il sangue inonda ugual Terra come un fiume in piena, non darti pena la tua forza rinascerà nella giustizia di Dio, sarai il suo eterno disegno come un fiore accanto ad un letto di fiume, poi il suo frutto preferito, poi la bellezza mutilata fra la nebbia del suo Primo Pensiero. Infinita la Terra e il sacrificio ne inonderà la bellezza per ogni primavera persa di questo Universo.  




Quello cercavano mentre la Vita lenta moriva, doveva nascere la Terra ed ogni pianeta, Dio si perdeva in quella Prima bellezza mentre camminava su un campo fiorito in Cielo come in Terra. Qualcuno turbò quel Sogno divenuto improvviso delirio, poi solo preghiera. Un male a Lui avverso ed incompreso voleva la sua Poesia tutta nella materia per rubarne ogni rima e segreto frammenti nati nella bellezza... d’un Sogno incompreso…       

 

La forza di un Fiore di certo mai comprendono, mentre lento lo Spirito combatteva pietra su pietra un diverso principio. Al risveglio il Pensiero divenne uomo, camminava su un prato fiorito, non scorgeva né percepiva il profumo, cieco procedeva fra la nebbia, non vedeva i colori dell’Universo, cercava come una animale la sua preda…




Io che in quest’hora alla stessa crosta lo osservo sono un Fiore con più forza, l’animale che scorgo nominato uomo lento attraversa il mio Universo, medito il Sogno e l’Idea divenuta un dèmone avverso, fors’anche uno sbaglio con cui riscrivere la vita, e meglio interpretarla per ciò da cui nato questo abisso troppo profondo ove sprofondato l’intero desiderio di un Dio morto all’Alba tramonto d’una strana mattina in cui precipitata ugual via…       

[Prosegue con il capitolo 'quasi' completo]







   

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