giuliano

martedì 30 ottobre 2018

GUARDA O'MAR QUANTO E' BELLO lettera dei F.lli Guerci alla Riserva (55)






















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La questio della genuinità (54)

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San Francesco fra eresia e ortodossia (56)































Guarda O’Mar quanto è bello, disse Dante a Cecco mentre se tornavano al Sentiero della stalla al tramonto non ancora alba ed anco alba senza nessun tramonto neppure quella è rimasta neppure quella se retta dallo grande sconforto de sta Natura guasta…

Laggiù O’Mar combatte la sua guerra amico de frate Vento e niuno ne manco uno Francesco lo avversa a parte lì Grandi Altopiani con la Rima e sora Poesia avversi alle schiere delle genti beneandate con li pullman con le grandi machine con la grande boria che sempre li accomuna…

Laggiù O’Mar parla con Don Sciotte su questa e altra guerra degli elementi mentre lui fiero presiede e cavalca la giostra delli tornei pugna e Genesi d’ogni tormento piegato dallo strano nuovo evento…

Guarda O’Mar disse Dante a Cecco lo somaro più bello montato dallo cavallo me so rimasti solo quelli allo porto della fontana non ancora villa dello Duce che ce conduce senza luce alcuna…

Mentre l’Imperator eterno alterno suo nemico e amico alto se ne’ito al vento dell’Elemento così adirato per lui un sollazzo mentre qui se’ piagne pane guasto… e se piscia sangue de’ dolore marcio…

Guarda O’Mar quanto disgrazia allo porto de Sancio e Panza mentre li veri disperati se so iti Fini Porti e Arrapati arrampicati sullo mare sullo colle sulla parete a difesa dell’Isola con lo contorno della pecunia pisciata e Venere in libera pugna stil antico coricata sulla diga ceduta allo passo del Guerrino e il Meschino trittico de’ triplice sofferta sofferenza dallo manico della panza reclamata scoglio dea bellezza tante’ anco lo greco se’ naufragato de tanto mare guasto…

Ce piegamo e cercamo lo porcino se non se so magnato anco quello…

Guarda O’Mar mentre faccio lo conto delle pecore una ad una senza neppure Frate Lupo a’famme compagnia con l’ululato lui che à guastato tutto lo spettacolo de’ sto mare in libera sofferenza urlata…

E se per questo senza neppure Azzecca lui lo vero geometra dello sconto giusto in difetto ed in rimessa in eccesso al doppio che noi ignoranti non ce capimo un cappone uno che uno neppure quello giù l’orto senza più alba senza tramonto senza hora sveglia de sto mare infame che à affogato li veri disperati… 

La caciotta de pecora migliore rimedio per lo sconto giusto per la vergine che tanto latte se bevuto e goduto e riempito la panza dello vero nettare della terra de tutto sto intonaco e tormento alla villa naufragata…

Guarda O’Mar so tutte le loro noi ce magnassimo la cicoria non ancora cicuta su sto grande mare su sto grande altopiano su sto riparo ce potemo bere anche una birra co’lo permesso dell’Imperator da ritorno dalla pugna…

Guarda O’Mar che disperazione mentre qui ce sollazzamo senza cacio cacciotta calzare e un poco de’ vino che tutto se’ precipitato e ito al Dio del padrino e noi lo benedicemo e baciamo le mani almeno un poco de condimento sullo piatto dello vero signore al di là dello grande mare…

…Attendemo suo responso per quello che se dovrà fare per quello che se dovrà magnare per quello che se dovrà dire noi semo pastori pronti per ogni crociata al di là dello grande mare… non ancora lago de sofferenza patita e mai salpata…

Guarda O’Mar quanto è bello con l’elmo e la candela noi che lo havemo sfamato e saziato speramo non sappia a male con lo sangue guasto e pesto de tutto sto casino precipitato dallo cielo fino allo mare naufragato della nostra grande terra…unita…

Guarda O’Mar quanto è bello salza anche un poco de vento dalla steppa laggiù dove è calata e salita la nebbia so li cosacci in libera schiera se so comprati venduti magnati e ubriacati come li tartari vicino allo fontanile Tibetano lo cavallo incrociato collo cognato de O’Mar lo meglio somaro non ancora puledro…

Guarda O’Mar tu che eri lo meglio della steppa adesso abbaia lo cane rumano e noi nemmeno lo capimo co’sto accento strano co’sto passo strano co’sta bella puledra…

Vengono dalla steppa lo grande deserto dove tutti pregano e nessun Cristo e Buddà assiso entro o fora le mura accampato neppure se per questo lo Diavolo disperato de tanta… troppa sofferenza allo padrino accompagnata… e accalcata fori e dentro le mura…

Guarda O’Mar recitano la stessa preghiera mentre qui se bestemmia eretica litania che tutto lo mare se affogato e precipitato in mezzo alla grande steppa non ancora deserto… 












         

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