giuliano

sabato 13 aprile 2019

I MOLTI MORTI DEL GENERALE WOLFE (Secondo atto)





























































Precedenti capitoli:

I molti morti del generale Wolfe (Primo atto)

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Finché c'è Leonardo regna speranza  &

Parker Adderson,... Filosofo













Un po’ come dicevo in un precedente ‘post’ nella reale se pur progredita Natura del Viaggio con cui non solo si nobilita la Storia detta, ma simmetricamente, anche la scienza nella risoluzione d’un improprio ‘buco nero’ qual reale confine dell’Universo conquistato. Rendendo il mare piatto così come il Tempo per sempre numerato nella materia in cui tratto fagocitato alla luce della Storia, entro l’incertezza però, di svelarne dovuta consistenza, ed entro ugual volontà (di potenza) volerne presiedere i meccanismi risolvendoli nell’equazione del Tempo detto.

Pur il mare così come la Terra navigata similmente piatta, in moto eppur ferma!

Talché ci fa nascere la dovuta considerazione, oltre e circa il Tempo, anche retto Pensiero e un Dio che pur l’ha così, oltre che inventato (giacché prima di questo), anche progredito sino alla incomparabile bellezza del generale - diviso ed unito - in ugual distanza dall’offesa nel ‘buco nero’ della Storia così ed ugualmente ammirata. Nel ‘punto di fuga’ ove si dovrebbe coniugare ogni retta e saggia prospettiva, risolvendo oppure regredendo la grande Opera ad un precedente Rinascimento ove questa nata.

La prospettiva giammai la Storia ammirata!

Qual sia quindi il vero Rinascimento rimane una condizione amletica non del tutto svelata.

Proseguo… nelle dovute distanze…

La politica imperiale, ogni politica imperiale divenuta coloniale consiste nel far sì che gli attacchi terroristici (di cui l’ ‘O.’ imputato) continuino fino alla resa del rovesciamento del governo, mentre i servi dell’imperatore pronunciano ‘parole’ (….) tranquillizzanti sulla democrazia e i diritti umani. Nell’uso tecnico prevalente, i termini ‘terrorismo’ e ‘ostaggio’ sono utilizzati solo per certe categorie di atti terroristici, ovvero quelli compiuti dai ‘pirati’ ai danni di coloro che considerano il terrorismo e la cattura di ostaggi su larga scala come una propria prerogativa. In Medio Oriente (e non solo) i bombardamenti indiscriminati, la pirateria, la cattura di ostaggi, gli attacchi ai villaggi indifesi e altri atti analoghi non rientrano nel concetto di terrorismo, come è inteso nel ‘sistema dottrinario’, se sono compiuti dall’impero - da ogni impero - (in cui il quadro ammirato) o dal suo protetto… Gli archivi degli inganni relativi a presunti terroristi e pirati sono molto istruttivi circa la natura della cultura occidentale (…ed aggiungo a codesta citazione, nei templi dove questa celebrata, cioè nel potere ove ‘ragguaglia celebra civilizza immortala e conia’ la propria ed altrui storia divenuta moneta, anche in ciò da cui la Grande Notizia qual ‘O.’ rimembrato, supino ammirare la presunta morte alla Galleria di Stampe ove posta, sarà la vittima preferita perché ostacolo fra ‘Verità e Scelta’ in cui per sempre l’uomo si consuma e difetta; sino a scomparire del tutto dal ‘quadro’ ‘in cui e per cui’ la Storia ammirata, nell’estinzione che precede il potere d’una diversa Natura rappresentata nella presunta ‘bellezza o bene’ in cui dovrebbe imitarne la dovuta ‘genesi’ e non solo storica. Giacché l’estinzione così come la Verità circa la stessa accorcia e mutila tempi e modi di come Superiore Natura manifesta, non dico una Scelta, ma la dovuta Selezione per ciò che concerne l’evoluzione… trascesa nei costumi sociali ove al successivo tempio in nome e per conto della scienza, se pur ugualmente e similmente raffigurata, decade dalla propria natura così come l’assassinio di Webster nel libro e ‘quadro’ da cui il tutto ispirato… per chi conosce la trama dell’intera Storia…).

Ed allora per essere non solo coerenti con le prospettive da cui il ‘quadro’ detto, ma anche tempi e modi di come il ‘pirata’ inquisito in nome e per conto dell’impero, dobbiamo convenire, in verità e per il vero, che pur i documenti offerti dall’‘O.’ di ineguagliato segreto, e seppure il segreto violato il quale se infranto nella rappresentazione del ‘quadro’ al museo della storia rischia di suscitare l’inaspettato, e da cui un precedente ‘terrorista’ o ‘pirata’ (accompagnato sponsorizzato e poi ignorato da uguali imperatori) ha infranto in ugual Tempio regole e principi, nella dovuta complicità ben coltivata.

Non trascurando così di delineare la reale ‘prospettiva’ in cui l’impero (ogni impero) difetta e si consuma, negando l’evoluzione ma altresì rinnovando il Caos qual motto e araldo non solo dell’universo ma di un preciso costante progetto, rendendo e legittimando quanto un impero coloniale nel complessivo atto e ‘quadro’ ammirato, ma altresì, rischiando consenso ad uso e consumo del privato, e motivando (legittimandolo) di conseguenza, elevandolo a potenza, il principio della guerra qual (non superato dalla diplomazia) economia trascesa nelle prospettive da cui non solo l’‘O.’ perseguitato e incriminato nel rispetto, oltre che della Legge, anche della dovuta cronologia dimentica e violata ed in cui questa esplicitata.

Non dimenticando infatti in questa o qualsiasi sede ruoli e precedenti accadimenti di imperatori, la qual ‘intelligenza’ e futura prospettiva (in medesimi luoghi), e non solo economia, deriva e si consuma.

Ignorare le fasi precedenti quanto (dal ‘pirata’) violato e di cui incriminato, e/o il difettare o il solo l’ignorare da parte di chi incaricato nella tutela, tutela non solo nello spiare capillarmente ogni grande o piccola notizia ma ogni terminale sia d’arrivo che partenza, lanciano un duplice allarme circa ‘difettevole associazione’, significa altresì ignorare la Storia e con essa ogni certa prospettiva circa i troppi morti del generale Wolfe, chino al Tempio ove un più vasto macello raccolto e fors’anche pascolato così come solitamente s’intende pecunia.

…E chi difetta l’evoluzione del pascolo ove non solo pecunia detta ma anche in ciò ed in cui più propriamente non solo dipinto ma anche coltivato (inalato mangiato e nel sangue raggrumato sia ferita che sogno) e successivamente barattato e conservato al Tempio d’ogni moneta celebrata nel museo della ricchezza, dimentica oltre distanza e differenza, anche ogni Principio ‘in cui e per cui’ l’offesa si distingue dalla difesa…

E con esse Verità Ragione e Intelligenza!

Concludo!

Forse non si parla del Tè con i quali molti e tanti consumano un rito dopo un sacrificio collettivo, ma diversa polvere la quale indistintamente appanna occhi e vista dell’intero quadro ammirato. Ed allora l’ ‘O.’ da me qui difeso è solo un indiano chino se pur proteso e raffigurato in medesimo ‘quadro’ da cui ogni sventura e non solo del nativo - ma d’ogni natura - affine al principio tutelato difetta… e giammai impera…

(Il libro a cui ispirato per le dovute considerazioni di S. Shama: ‘Le molte morti del generale Wolfe’; non ultimo in ‘grassetto’ ‘Pirati & Imperatori’ di N. Chomsky)












   

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