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Devo anche
anticipare qualcosa di ciò che ho da dire riguardo al rapporto del potere di
Atena con la vita organica, tanto da notare che il suo nome, Pallade, si
riferisce probabilmente al fremito o vibrazione dell’aria; e al suo potere, sia
come forza vitale, sia come onda comunicata, su ogni tipo di materia, nel
dargli movimento vibratorio; primo, e più intenso, nella voce e nella gola dell’uccello,
che è l’aria incarnata; e così discendere attraverso i vari ordini della vita
animale al mormorio vibrante e semivolontario dell’insetto; e, ancora più in
basso, al sibilo o al fremito della coda del serpente semiaffogato e della
vipera sorda; tutti questi, tuttavia, sono interamente sotto il dominio di
Atena in quanto rappresentavano il respiro o il potere nervoso vitale.
Tale era la
vitalità generale del credo pagano nella sua forza. Della sua diretta influenza
sulla condotta, come ho detto, mi è impossibile parlarne ora; solo, ricorda
sempre, nel tentativo di formarne un giudizio, che ciò che di buono o di giusto
fecero i pagani, lo fecero senza cercare ricompensa. Le forme più pure della
nostra stessa religione sono sempre consistite nel sacrificare meno cose per
vincere sempre di più, il tempo per vincere l’eternità, il mondo per vincere i
cieli.
L’ordine ‘Vendi ciò che hai’ non è dato senza la promessa: ‘Avrete un tesoro in cielo’; ebbene per il cristiano moderno se accetta l’alternativa come l’ha lasciata il suo Maestro, praticamente non legge il Suo comandamento e così si enuncia per una ‘nuova terra promessa’: ‘Vendi quello che hai al miglior mercato e al miglior offerente senza scrupolo alcuno, e avrai un tesoro per l’eternità’.
Ma i poveri
Greci delle grandi età non aspettavano ricompensa dal cielo se non onore, e
nessuna ricompensa dalla terra se non riposo; sebbene, quando, a quelle
condizioni, pazientemente e orgogliosamente, adempirono il loro compito del
giorno concesso, un istinto irragionevole di una benedizione immortale uscì
dalle loro labbra in un canto; e loro, anche loro, avevano talvolta un profeta
per dire loro di una terra ‘dove c’è il
sole sia di giorno che di notte, dove non avranno più bisogno di turbare la
terra con la forza delle mani per il pane quotidiano; ma le brezze oceaniche
soffiano intorno alle isole benedette, e i fiori d’oro ardono per sempre sui
loro alberi luminosi’.
(J. Ruskin)
La
tecnica oggi ci insegna soprattutto questo.
Assistiamo
ad un nuovo processo dove i ‘punti’ di evoluzione possiamo riconoscerli nelle
tappe della stessa. Preferiamo la serena disquisizione Filosofica che unisce,
nell’intenzione di una possibile verità comune, fra un mito e il proprio ed
altrui Elemento perfetto. Per la continuità della vita come l’abbiamo sempre
conosciuta e vorremmo conoscerla per sempre. Penetrando i suoi segreti per
preservarla da una fine fuori tempo e fuori luogo. Fuori dal suo tempo
originario, e fuori dal reale contesto
che l’ha originata per la sua continuità e perfezione.
Rifletti!
Osserva
stasi e puntinato reclamare le loro antiche ragioni dall’evoluzione enunciate!
Rifletti!
Incredibile
rilevare e rivelare la ‘brevità’ dell’attimo (qual punto) della Natura nella
manifestazione della propria completezza per ogni Stagione colta inversamente proporzionale al profondo
duraturo sentimento il quale nell’Anima suscita stagione della vita nella
prolungata statica incertezza (testimonianza dell’affinità dell’Anima detta
nello scoprire il proprio punto di appartenenza e con questo la distanza
riflessa progressivamente diminuire al quadrato della stessa dalla Sorgente
principio della propria Natura persa nella materiale consistenza).
Rifletti!
Guarda ed
osserva la brevità o il singolo Frammento di un’alba e di un successivo
tramonto nell’attimo di luce colto in un singolo Elemento: prospettiva la quale
risalta l’animo apparentemente estinto o il semplice Pensiero ad un più elevato
Spirito. Un singolo Frammento (come un punto… nella dimensione della vita
agognata) in cui cotal prospettiva nell’arco di ugual e magnifica armonia
(stasi della materiale vita), nei pochi secondi (o terzi minuti) distillata,
indelebili per un’esistenza intera protratta, e non solo nell’Opera…, ma anche
ed in ciò quale nostra Natura in Lei riflessa…
Rifletti!
Osserva la
stagione del tempo correre da un fiore ad un fiocco di neve (o da un fiore ad
un cubo perfetto) e viceversa, se pur tanti colori lungo il Sentiero e l’Albero
appena imbiancato nutrire lo Spirito… eppure solo quel singolo fiore e primo
fiocco di neve (qual impercettibile puntino) conferire Parola di cui eterna
coscienza e futura conoscenza del comune Spirito condiviso, il qual rileva
l’intento posto, simmetrico tra un fiore ed un fiocco di neve in ugual stagione
della vita!
Rifletti!
Guarda la
vita di chi privo di Parola relegata alla passiva condizione in cui l’uomo è
solito riporre (presunto) inferiore e bestiale motivo, Natura senza alcun Dio!
Eppure in quella frammento vi è tanta armonia e perfezione dal quale l’umano
deriva, impossibilitato in ugual maniera se non riprodurre o distruggere tale
brevità in ancor più breve tempo (inversamente proporzionato alla distanza
dalla sorgente da cui scaturita la vita: pochi anni neppur un Secolo per tanto
‘cogitato’ scempio nei millenni del
Tempo privo di Pensiero!).
Osserva e ascolta il canto di un’idea dall’alba di un stesso giorno sfiorare e nutrire con il suo volo e seguire identico suo Pensiero: donare gravità per identico libro scritto nella Natura, in ciò che ugual istinto apparentemente privo di ricchezza fanno proseguire medesimo tuo Sentiero in assenza di quella (gravità detta). Non v’è maestro più accorto! Non v’è libro più bello! Non v’è suo e tuo Spazio condiviso più sublime in assenza di quella! Il peso della vita abdicato ad un Frammento! E’ pur solo un momento, ma il tempo necessario per meditare la giusta via la qual decide identica sorte dal cielo fino alla terra evoluta!
Rifletti!
Guarda come
corre l’acqua quale elemento evoluto nella stagione della vita principiare e
coltivare Pensiero di cui indispensabile nutrimento, è pur sufficiente estraneo
Elemento nella stasi cogitato (da chi più evoluto di quello) per scomporre il
Tempo qui narrato da un puntino nato… E quell’armonia quell’equilibrio nella
gravità raccolto, precipitare scomposto tempo là dove regnava equilibrio
scritto nell’evoluzione e armonia per ogni Elemento letto! Inversamente
proporzionato alla distanza dalla fonte da cui nato Universale Principio
regolatore… oscurare la luce…
Rifletti!
Pur vera
condizione la quantità di luce emessa da una sorgente diminuire in proporzione
inversa al quadrato della distanza della sorgente luminosa, supposta
puntiforme; ed aggiungiamo: a maggior ragione e conferma quando la sorgente
oscurata nella gravità dell’estraneo e materiale motivo, non nel puntinato
tempo ma nella stasi cui evoluta ogni differente ed estraneo principio della
sorgente stessa - nella stasi nominata vita - diminuire al quadrato della
distanza dalla fonte nella quale la stagione regola ogni Elemento, precipitare
scomposto ed aliena natura nella spirale cui la sorgente e l’Elemento il quale
disseta e sazia ogni sapere avversi al puntino, qual fiore o fiocco di neve
dell’enunciato posto, ed alieni al concetto cui il Tutto esposto… Nutrire
involuzione non consona alla psiche, neppure se per questo, alla Natura, ma al
contrario stasi scritta nella negazione della Coscienza cresciuta nella fisica
natura [divisa fra ‘Psiche e Natura’] riconosce propria corteccia all’Albero
della vita cui raccogliamo frutto e giusto sapere ma ora appassito alla foglia
pur secca al frutto poco maturo con cui scrivere ugual libro e Sentiero…
Rifletti!
Chi, in
verità e per il vero, povero o ricco di mondo in ragione di quanto dal ramo
raccolto?
Chi nutre
il proprio spirituale appetito e nel bosco fuggito come lupo descritto dal
nuovo puntinato e da pixel scrutato qual pazzo malfermo malconcio sudato
Sentiero con poco o nulla cui saziare il suo cammino!
O chi,
invece, in ragione di quello ingrassare la propria limitata e breve pecunia al
ventre di un più materiale nutrimento inquisendo e cacciando l’Eretico quale
eterna paura di una Verità senza Tempo!
Chi gode
della vista e chi della vita nella doppio principio cui la Natura in ugual
occhio evoluta alla caccia convenuta?
Ed ancora!
Rifletti!
Chi
proteso, o chi invece, solo convinto della vetta e nell’abisso specchio di una
sorgente dissetare e appassire il proprio ed altrui precipizio? Ed assieme
aspirare ugual cima?
Chi crede
nella vita ed in quella scrutare ed enunciare invisibili Panorami: stratigrafie
da quanto il mondo nato rilevare e rivelare più certa e non paradossale
geologia?
E chi
invece da quelli nutrire diletto per ogni materiale venuta!
Rifletti!
Medita la
brevità priva di Parola a cui negano Anima o intento, in quella è scritta
l’intera Rima riflessa nel statico tuo cammino in ugual Sentiero posto come questo piccolo Frammento di una ‘Vela al
vento’… All’Albero maestro di un’onda pari ad un Secondo cogliere l’infinita
bellezza di un Tempo perso come l’inizio dell’intero Creato…]
(Giuliano)
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